Una rete di distributori di benzina, sparsi tra le province di Salerno e Napoli, facenti capo a una società che immetteva sul mercato carburanti tagliati e allungati con materiali meno costosi, come zolfo e olio lubrificante, al fine di far salire i profitti a scapito di ignari consumatori. È il nuovo sistema di frode scoperchiato da un’indagine degli uomini della guardia di finanza, i quali hanno posto i sigilli del sequestro preventivo a ben diciotto colonnine di distribuzione di carburante di tre diverse stazioni di servizio, site nei comuni di Nocera Inferiore, San Cipriano Piacentino e Poggiomarino.
L’intera operazione prende forma a partire da novembre 2018, periodo in cui le fiamme gialle della compagnia di Nocera avevano riscontrato delle irregolarità nel corso di un’ispezione presso gli stabilimenti di un’azienda che smerciava prodotti petroliferi: i finanzieri avevano, infatti, colto in flagrante alcuni operai della ditta mentre sversavano grosse quantità di olio lubrificante all’interno dei serbatoi interrati utilizzati per lo stoccaggio di benzina senza piombo e gasolio. Erano seguiti dei prelievi a campione dalle cisterne incriminate, nelle quali i risultati delle analisi avevano confermato la presenza di un taglio non autorizzato di carburante, potenzialmente molto pericoloso per la salute dei motori delle autovetture, in particolar modo per la presenza di zolfo in percentuali ben maggiori rispetto ai limiti consentiti dalla legge.
Lo step successivo per gli inquirenti è stato individuare le pompe di benzina facenti capo alla società in cui confluiva il carburante contraffatto, effettuando numerosi prelievi di campioni in tutti i siti sospetti. A seguito dell’arrivo dei risultati di questa nuova ondata di analisi, ad essere finiti nel mirino degli inquirenti sono stati in particolare i distributori di diesel, mentre i valori degli erogatori di benzina senza piombo sono risultati essere nella norma. Quattro le persone, riconducibili alla società di prodotti petroliferi in oggetto, che sono ad oggi state iscritte nel registro degli indagati.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post