Incendio nel padiglione Avellino del carcere di Poggioreale. L’episodio nel pomeriggio di oggi: a seguito dell’incendio di alcuni materassi, si sono verificati gravi disordini. A riportare la notizia è stato Aldo Di Giacomo, segretario nazionale del Sindacato di Polizia Penitenziaria. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme, che fortunatamente hanno provocato solo danni agli arredi, senza feriti.
Secondo fonti sindacali, l’incendio sarebbe stato provocato dai detenuti, che avrebbero dato fuoco ai materassi in segno di protesta, scaturita dalla mancata visita medica a uno di loro. “Ci auguriamo che questi disordini non si estendano anche ad altre carceri del paese. Purtroppo, la criminalità organizzata gestisce ormai le strutture penitenziarie senza alcun controllo, e la politica ha fallito su tutta la linea“, ha dichiarato Di Giacomo.
Il Segretario Nazionale della Uilpa PP, Domenico de Benedictis, ha commentato l’accaduto sottolineando le difficoltà affrontate: “I disagi sono stati numerosi, a partire dai problemi di intossicazione causati dal fumo dei materassi bruciati e dalla necessità di garantire la sicurezza dei detenuti. Il Reparto di Polizia Penitenziaria è intervenuto prontamente per evitare conseguenze più gravi, tanto che i vigili del fuoco, pur essendo stati chiamati, non hanno dovuto agire direttamente.”
La Uilpa PP ha inoltre ribadito le criticità legate al sovraffollamento delle carceri, alla carenza di personale in tutti i ruoli, inclusi quelli delle funzioni centrali, e alle lacune della sanità penitenziaria. Il sindacato denuncia che il governo, nonostante abbia ereditato una situazione disastrosa nelle carceri italiane, non ha ancora adottato misure efficaci per garantire che i diritti e i doveri dei detenuti siano rispettati in conformità con le normative italiane ed europee. Restano irrisolti problemi fondamentali come il sovraffollamento, la carenza di organico nella Polizia Penitenziaria, la mancanza di personale nelle funzioni centrali e le gravi insufficienze della sanità penitenziaria, che rischiano di trasformarsi in veri e propri ostacoli insormontabili.