Sono ben otto le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, accusati della gestione di una piazza di spaccio a Castellammare di Stabia, emesse dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura. L’indagine, partita nell’aprile 2018, ha permesso di portare alla luce un’attività di vendita di stupefacenti all’interno del quartiere Cicerone, dove venivano smerciate ingenti quantità di marijuana e cocaina. Gli investigatori, in particolare, hanno potuto documentare la versatilità e l’interscambiabilità dei ruoli degli indagati, che fungevano all’occorrenza da custodi dello stupefacente, cassieri o addetti alla ricezione degli ordinativi, che avveniva telefonicamente e mediante l’utilizzo di un linguaggio criptico. È stata inoltre accertata la grande estensione delle attività illecite del gruppo, che arrivavano fino all’attigua Penisola sorrentina. Uno degli indagati, nelle ore notturne svolgeva la propria attività proprio nel comune di Sorrento. Il consistente quadro indiziale, forte dei riscontri giunti da diversi assuntori di stupefacenti, intercettati e sanzionati, ha portato gli inquirenti a formulare per i soggetti coinvolti ipotesi di reato a vario titolo per detenzione di droga ai fini di spaccio e porto illegale di armi.
L’esecuzione della misura cautelare, condotta dai carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia col supporto di personale del gruppo di Torre Annunziata, del reggimento Campania, del nucleo cinofili di Sarno e del 7° elinucleo di Pontecagnano, ha portato all’arresto in flagranza di reato di 6 degli 8 indagati e al sequestro di una pistola semiautomatica calibro 6.35, completa di relativo munizionamento, e di cospicui quantitativi di cocaina e di marijuana. Al termine delle formalità di rito, 6 indagati sono stati scortati presso la casa circondariale di Poggioreale, un indagato è stato posto agli arresti domiciliari e a un altro, infine, il provvedimento è stato notificato presso il carcere di Bellizzi, in provincia di Avellino, dove si trova per altra causa.
Solo pochi giorni fa, lo scorso 8 maggio, un’altra operazione dei carabinieri del comando provinciale di Napoli aveva portato all’arresto di quattro persone, a loro volta accusate di gestire una piazza di spaccio nel quartiere partenopeo di Secondigliano. A finire in manette erano stati M.S., 62 anni, V.S., 29, C.E., 28, tre soggetti residenti in zona e già noti alle forze dell’ordine, e un ventinovenne incensurato, tutti con un compito ben definito all’interno del sistema che avevano messo in piedi. La scoperta era arrivata dopo un servizio di osservazione, nel corso del quale gli uomini dell’Arma avevano potuto individuare il preciso posizionamento del punto vendita, documentare i diversi ruoli dei quattro nella gestione della piazza e fermare quattro clienti, poi segnalati alla Prefettura, ai quali erano state sequestrate tre dosi di marijuana. In virtù dei dati raccolti sul campo, i militari avevano quindi bloccato i quattro uomini, trovandoli in possesso di un grammo di marijuana e 470 euro in contanti. I controlli erano poi stati estesi all’abitazione di M.S., dove erano state trovate altre 31 dosi di marijuana, dal peso complessivo di 41 grammi, occultate all’interno di una borraccia. I responsabili della piazza di spaccio erano stati, quindi, posti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
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