Il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, dopo aver emesso un’ordinanza, attraverso un post sulla propria pagina di Facebook, ha reso noto, nella giornata di ieri, lo slittamento dell’apertura delle scuole comunali al primo ottobre: non più il 24 settembre, quindi, per una serie di motivazioni che lo stesso sindaco ha esplicitato sul social network, a partire dall’impennata di casi di positività al Coronavirus nella sua città. A Castellammare di Stabia, infatti, sono ben 34 gli attuali positivi nelle ultime ventiquattr’ore. Un’ulteriore fonte di preoccupazione sono le prossime elezioni di questo fine settimana. “Ho recepito, in tal senso, le istanze dei dirigenti scolastici, che hanno espresso unanimemente – ha spiegato il sindaco Cimmino – il desiderio di rinviare l’inizio delle lezioni per assicurare una maggiore sanificazione e igienizzazione dei locali, soprattutto in virtù della tornata elettorale che fino al 21 settembre coinvolgerà gli edifici scolastici per le votazioni. Il recente cambio di passo del virus, d’altra parte, non va minimamente sottovalutato”.
E poco dopo è arrivata la notizia, anche in questo caso condivisa dal primo cittadino su Facebook, riguardante i diversi lavori di adeguamento e di messa in sicurezza di tutti i plessi scolastici di Castellammare di Stabia: operazioni, queste, che continueranno anche nei prossimi giorni e che interessano sia le attività di sicurezza, in linea con le norme anti Covid-19, ma anche lavori di manutenzione per offrire a studenti e insegnanti strutture migliori.

Nel pomeriggio, poi, anche il sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati, ha annunciato di aver emesso un’ordinanza con la quale ha deciso di rinviare, anche nella città da lui amministrata, l’inizio delle lezioni scolastiche al primo ottobre, per garantire l’avvio dell’anno scolastico in condizioni di assoluta sicurezza e, soprattutto, nel pieno rispetto delle regole per il contenimento della diffusione del Covid-19.
L’apertura delle scuole di tutta la regione, però, potrebbe essere a rischio, a causa di uno sciopero nazionale di due giorni indetto da Usb Pi, Unicobas, Cobas e Cub per il 24 e 25 settembre, riguardante il personale docente, educativo e Ata, assieme ai dirigenti, sia con contratti a tempo determinato che a tempo indeterminato. Lo sciopero coincide proprio con la giornata di riapertura delle scuole in Campania e in altre regioni meridionali e potrebbe causare qualche contrattempo e far optare, dunque, per un nuovo rinvio. Ad aderire allo sciopero sono anche altri sindacati come Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda. Al centro della mobilitazione vi sono le tematiche legate alla messa in sicurezza degli edifici, ma anche alle difficoltà nel trovare altri banchi, locali e personale docente per evitare le cosiddette “aule pollaio”.
Intanto, intervenendo stamattina a Sky Tg24, Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all’università Cattolica di Milano e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha evidenziato che “è ancora presto, dal punto di vista epidemiologico, per capire quale sarà l’impatto della riapertura delle scuole sui contagi. Per capirlo, dobbiamo aspettare almeno due settimane. Dal punto di vista organizzativo, invece, rimettere in circolazione dieci milioni di persone è stato un fatto positivo, anche se c’è stato qualche disguido qua è là“. Ricciardi, inoltre, s’è espresso anche su un altro argomento di forte attualità: l’eventualità di ridurre o meno la durata della quarantena. “Al momento, la linea – ha confermato – è quella prudenziale del mantenimento dei quattordici giorni“.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?