Il bollettino pubblicato oggi pomeriggio dell’Unità di crisi della protezione civile della Regione Campania rileva 226 nuovi casi positivi al virus del Sars-Cov-2 registrati nelle ultime ventiquattr’ore su un totale di 7.682 tamponi molecolari effettuati dai distretti sanitari provinciali, mentre i test antigenici eseguiti sono stati 4.919. Il tasso di contagio fa registrare oggi un indice pari al 2,94%, in leggero aumento rispetto al tasso del 2,35% registrato ieri. Nelle ultime quarantott’ore si segnalano inoltre tre decessi provocati dalle conseguenze dell’infezione virale, mentre altri otto decessi si sono verificati nei giorni precedenti sebbene siano stati registrati dalle Asl campane solamente nella giornata di ieri.
Per quel che riguarda il report relativo ai posti letto su base regionale questa è la situazione attuale: i posti disponibili in terapia intensiva sono 656 mentre 20 risultano occupati da malati di Coronavirus in condizioni critiche; i posti letto in degenza ordinaria disponibili sono invece 3.160 (dato che fa riferimento sia ai posti letto Covid che all’offerta privata) mentre sono 201 i posti letto attualmente occupati da pazienti infetti dal Coronavirus ricoverati nelle strutture ospedaliere campane. Nel frattempo, in alcune aree del Napoletano maggiormente a rischio, sono stati sfiorati i limiti per il passaggio da zona bianca a zona gialla.

L’altalena dei contagi preoccupa non poco i sanitari, soprattutto in vista della stagione estiva. Nel corso della diretta Facebook del venerdì il governatore campano Vincenzo De Luca si è detto anch’egli molto preoccupato in virtù dell’aumento dei casi, anche in Campania, della famigerata variante “delta” del virus la quale si sta dimostrando più aggressiva e pericolosa del ceppo virale originario. Per De Luca, infatti, bisognerà fare particolare attenzione specialmente durante le vacanze estive dato che più della metà della popolazione campana non ha ancora ricevuto la seconda dose del vaccino mentre c’è un buon 15% degli ultrasessantenni che si sono rifiutati di farsi somministrare il siero anti-Covid per cui il rischio di contagio resta comunque alto e non va assolutamente sottovalutato.
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