Bufera su Giuseppe Maria Maturo, sindaco di Cusano Mutri, nel Beneventano. Il primo cittadino non ha perso tempo e, nella fretta di “tutelare la salute pubblica”, ha sbattuto sui social la cartella clinica di un uomo del vicino Comune di Guardia Sanframondi, con tanto nome e cognome, spostamenti, orari di misurazione e gradi della temperatura corporea. L’uomo, un aviere giunto da Milano insieme alla ragazza che è risultata la prima in Campania ad essere colpita dal Coronavirus, non solo ha contratto il Covid-19, ma ha subìto una totale violazione della privacy da parte di Maturo, tanto che quest’ultimo è stato denunciato dall’Asl di Benevento.
La berlina del sindaco verso l’aviere di Guardia Sanframondi è iniziata con la pubblicazione della foto del documento riservato, accompagnata da un post. “Chi ha frequentato gli stessi luoghi contemporaneamente, o poche ore dopo, si metta immediatamente in quarantena e lo comunichi alle autorità”. Naturalmente, i commenti contro l’iniziativa di Maturo si sprecano su Facebook, soprattutto da cittadini dei Comuni limitrofi a Cusano Mutri. Il sindaco non ci sta e rivendica il suo operato, con frasi tipo “l’ho fatto per il vostro bene” e altre non proprio amorevoli e di augurio nei confronti dell’incolpevole aviere. L’Asl lo denuncia, lui cerca di porre rimedio con una toppa che, si sa, a volte è peggio del buco.
Maturo subito si giustifica, scrivendo sulla sua pagina Facebook di essere “entrato in possesso di questo documento perché, lo stesso, è stato ampiamente diffuso e pubblicato su diversi gruppi Whatsapp, a loro volta contenenti diverse centinaia di persone. In sostanza, prima che fosse da me pubblicato, tale documento aveva già fatto il giro dell’intera Regione. Contestualmente il documento era stato già ampiamente diffuso sui più popolari social”.
E poi la ciliegina sulla torta. “Sotto l’impeto della preoccupazione e ansioso di dare comunicazione utile nel più breve tempo possibile, non mi sono neanche accorto che ci fosse il nome del ragazzo in questione”. Maturo prosegue ribadendo che “il mio intento è stato solo quello di tutelare la salute pubblica e di certo non quello di mettere alla gogna il ragazzo” e che “di sicuro il giovane di Guardia ha commesso una leggerezza, ma sono altrettanto certo che egli sia consapevole di ciò. In questo momento la cosa più importante è una sua pronta guarigione”.
Infine, non manca di lanciare “un messaggio di solidarietà al sindaco di Guardia Sanframondi Floriano Panza. So che sta vivendo un momento non facile, ma lo conosco come uomo capace, caparbio e determinato”. La vicenda si è conclusa con le scuse del sindaco di Cusano Mutri al suo collega di Guardia Sanframondi e al ragazzo.
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