Com’è nel suo carattere, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non le manda a dire e anche oggi, nel tradizionale video del venerdì diffuso sulla sua pagina Facebook (nel quale parla anche del divieto di vendita di alcolici dopo le 22), utilizza frasi molto esplicite nei confronti del Governo, soprattutto su due temi specifici: la mobilità tra le varie regioni italiane e la data delle prossime elezioni. “Abbiamo alle nostre spalle una settimana che ha visto registrare, sul piano politico e dei rapporti col Governo, alcuni episodi sconcertanti e altri, diciamo così, confortanti“, attacca subito. E parte con l’apertura tra regioni. “Se abbiamo un territorio – spiega De Luca – dove c’è un numero altissimo di contagiati, questo deve avere limitazioni in fatto di mobilità interregionale. Si tratta di una questione di merito, nella quale non c’entrano guerre di religione tra Nord e Sud. E ci auguriamo che il Governo faccia una scelta responsabile, col solo obiettivo di evitare nuovi focolai. Io sono tra quelli che continuano ad avere grandi preoccupazioni, perché vedo troppa gente tranquilla, come se l’epidemia fosse già alle spalle, mentre non è così. Sono volgari, stupide e intollerabili le guerre di religione tra Nord e Sud, con la Campania che, invece, ha sempre difeso l’unità d’Italia“.
La seconda questione “calda” sulla quale il governatore campano va giù a testa bassa è la scelta della data delle elezioni regionali. “E qui credo che il Governo – aggiunge De Luca – abbia assunto posizioni francamente irresponsabili. Premetto, ovviamente, che la data delle elezioni la fissano le Regioni e non il Governo nazionale, che però due mesi fa aveva escluso che si facessero prima di settembre. Nel frattempo, però, è successo che in Italia abbiamo riaperto tutto e diventa francamente ridicolo impedire che si vada a votare da qui a due mesi, cioè a fine luglio. Anche perché aprire le scuole a settembre per poi richiuderle per votare a fine settembre significa prendere in giro gli italiani. Sono le forze politiche di opposizione ad avere paura di andare a votare prima, ma è irresponsabile“.
De Luca, quindi, ne ha anche per il decreto Rilancio, “che – aggiunge il governatore – prevede la penalizzazione delle zone rosse non statali. Noi abbiamo chiesto di inserire una serie di emendamenti che mi auguro saranno aggiunti, in modo da poter aiutare anche Ariano Irpino e il Vallo di Diano. Sempre per quanto riguarda il rapporto col Governo, continueremo a essere vigili sui fondi che ci sono stati sottratti: sulla sanità, per esempio, ci sono forze politiche che rapinano la Regione Campania di 300 milioni all’anno. Anche su questo sono stato molto chiaro col Governo. E vi è, poi, un altro furto fatto a danno della Campania da parte del ministero dell’Economia, che deve restituirci 240 milioni di euro, come sancito da una sentenza della Corte dei conti“.
Sui 60mila volontari proposti dal Governo, quindi, Vincenzo De Luca ritorna a un registro più ironico, persino beffardo: “Hanno deciso di partire con una straordinaria operazione mistica, con questi 60mila assistenti volontari. Ma che devono fare? Possono fare la multa a chi non porta la mascherina obbligatoria? No. Multare chi non mantiene i tavoli distanziati ai ristoranti, controllare un po’ la movida o regolamentare il traffico? No. Ci è stato risposto che possono fare moral suasion, cioè faranno esercizi spirituali. Vedremo 60mila persone andare in giro col saio con sopra scritto ‘Pentiti, è colpa tua’ nei vicoli, nei mercati, fra gli stand dei venditori di frutta: dopo essersi formati alla scuola del niente saranno chiamati a fare il nulla. Quindi, in pratica, il Governo ha deciso di ridare vita dopo otto secoli al movimento degli Spirituali, gli allievi di Ubertino da Casale e Jacopone da Todi, i quali andranno in giro per i nostri centri storici a portare la buona novella e a fare moral suasion. A volte sembra di doversi convincere che nel nostro Paese l’unica cosa seria è il cabaret“.
Tornando alle questioni più legate al territorio campano, De Luca illustra la nuova ordinanza della Regione Campania, che regola la vendita di alcolici da asporto e stabilisce nuovi orari per la chiusura delle attività commerciali che li smerciano. Si tratta di una misura che giunge a seguito delle numerose problematiche riscontrate durante lo scorso fine settimana e degli incontri tenuti in settimana tra le istituzioni regionali e le camere di commercio. Il governatore ne passa in rassegna in breve i punti salienti, a partire dal divieto categorico di vendita da asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, dopo le ore 22 da parte di qualsiasi esercizio commerciale, comprendendo quindi anche bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati e i distributori automatici. Contestualmente, dalle ore 22 alle 6 del mattino seguente sarà vietato anche il consumo di alcolici nelle aree pubbliche e aperte al pubblico, comprese le ville e i parchi comunali.
A bar, ‘baretti’, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite sarà consentita comunque l’apertura a partire dalle ore 5, mentre l’obbligo di chiusura è stato fissato non oltre l’una di notte, con l’ulteriore obbligo di limitarsi alla somministrazione di bevande alcoliche al banco o ai tavoli a partire dalle ore 22. Così come previsto dalla precedente ordinanza regionale, dunque, non ci saranno limitazioni all’orario di chiusura per i ristoranti, i pub e le pizzerie. Nell’ordinanza, inoltre, è fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli al fine di garantire il rispetto del divieto di assembramento sancito dalle ordinanze sanitarie per il contenimento del contagio da Coronavirus, concentrando i propri sforzi in maniera particolare nelle zone e negli orari interessati dal fenomeno della movida.
In conclusione del suo intervento video, il presidente si rivolge prima ai sindaci della Campania, a partire da quello di Napoli, Luigi de Magistris, ma poi soprattutto ai giovani. “Noi dobbiamo aprire le attività in sicurezza per non richiudere. Perciò, bisogna evitare uscite infelici, del tipo ‘apriamo tutto’, per fare populismo e demagogia. Suggerirei, quindi, di non fare uscite a capocchia. Ai ragazzi e alle ragazze, invece, rivolgo – prosegue De Luca – un saluto affettuoso, ma dico anche, con molta chiarezza, di fare attenzione: evitate di comprare superalcolici che fanno schifo, perché se vi vendono vodka a 50 centesimi non viene da San Pietroburgo ma è distillata nelle reti fognarie delle nostre città. Niente bullismo né baby gang, poi, in modo da poter vivere con allegria ma in serenità e sicurezza le nostre serate. E non vi abbassate la mascherina quando parlate a 50 centimetri di distanza, perché è proprio quello il momento in cui serve. Altrimenti che la mettete a fare? Insomma, aiutateci ad aiutarvi“, conclude il governatore campano.
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