Accelerare l’iter parlamentare del disegno di legge Defibrillatori ovunque, sancendo così la liberalizzazione e la diffusione delle apparecchiature salva vita. Defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (Dae), oltre che su treni, aerei, bus, scuola e università, anche nella Pubblica amministrazione e nei luoghi di lavoro, in modo del tutto analogo a quanto successo con il decreto legislativo 81/08, che ha reso obbligatoria la cassetta di primo soccorso. Questo il contenuto dell’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Sandro Ruotolo, del Gruppo Misto, rivolta a Roberto Speranza, ministro della Salute. L’obiettivo è far ripartire in parlamento l’iter legislativo in commissione Igiene e sanità che è stato improvvisamente interrotto anche a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
“Come rilevano l’associazione italiana ‘Cuore e rianimazione Lorenzo Greco Onlus’ – si legge nell’interrogazione a risposta scritta del senatore Ruotolo – e associazioni e professionisti sanitari, l’arresto cardiaco continua a colpire 65mila cittadini ogni anno, al ritmo di 200 al giorno”. Il senatore poi continua la sua dissertazione citando tragici eventi di morte per cause cardiache anche quando si trattava di ragazzi giovani: Melissa La Rocca, di 16 anni, deceduta mentre seguiva le lezioni a scuola; Anna Modenese, di 14 anni, colpita da un malore improvviso; Raffaele Barresi, di 17 anni, accasciatosi e deceduto davanti ai suoi compagni. La presenza del defibrillatore è fondamentale se lo strumento viene usato in maniera tempestiva e, oltre a salvare una vita, si possono anche ridurre significativamente le possibili conseguenze patologiche permanenti sulla salute della persona interessata.
Il disegno di legge numero 1441 Defibrillatori ovunque è arrivato alla commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama il 18 luglio 2019, ma la programmazione dei lavori in Senato ha visto un periodo di rallentamento dei lavori per alcuni atti, anche a causa del Coronavirus. L’interrogazione del senatore Ruotolo, dunque, si propone un iter più rapido per creare una diffusione capillare dei defibrillatori e scongiurare così possibili decessi per complicazioni cardiache. In conclusione, il parlamentare si rivolge al ministro Speranza chiedendo anche la riduzione dell’iva dal 22 al 5% sui defibrillatori e livellarli alla stregua delle apparecchiature elettromedicali.
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