Non c’è pace tra il Comune e la proprietà del Napoli Calcio; motivo del contendere questa volta una banale inaugurazione dello Stadio “Maradona” e conseguentemente della statua a lui dedicata. Ma tanto banale invece non deve essere per il numero uno della società partenopea ancora una volta protagonista di una polemica senza dubbio evitabile. Il presidente della Commissione Sport del Comune di Napoli, Carmine Sgambati, intervenuto a Radio Marte, non ci va certamente leggero ed attacca in maniera chiara la dirigenza azzurra, confermando la ferma decisione di organizzare l’evento anche senza il consenso ed eventuale presenza di società e calciatori, negando altresì che sia mancata la richiesta di collaborazione e coinvolgimento con la Ssc Napoli. Anzi, Sgambati aggiunge che vi era stata anche una riunione in sala tribuna d’onore con la prospettiva di organizzare un evento in sinergia; il problema restano però tutte le assurde problematiche sollevate dallo staff di De Laurentiis, a cominciare dalla difficoltà nel trovare gli steward a quella di offrire un caffè alle autorità. Ostacoli a dir poco imbarazzanti che hanno indotto il Comune a scegliere la strada che porta all’agire non più in sintonia ma in perfetta autonomia.
Sgambati nel corso della chiacchierata telefonica ha aggiunto altre assurde pretese da parte di Aurelio De Laurentiis, non nuovo a questo tipo di performances, che certificano un ulteriore strappo con il Comune ma anche un altro brutto colpo in termini di popolarità nei confronti di una tifoseria già alquanto ostile. Il Comune va quindi avanti per la propria strada: coinvolgerà le autorità, inviterà i bambini delle scuole e inaugurerà la statua intitolata al Dio del calcio.
Chiosa finale sul rapporto Comune-De Laurentiis; Sgambati si dichiara impossibilitato naturalmente nel poter cambiare la personalità del patron azzurro aggiungendo che sindaco ed assessori, a suo dire, hanno fatto il possibile e si sono comportati sempre nella maniera più logica, trovando però di fronte non solo un muro di gomma ma dovendo assistere a situazioni anomale e cose inaudite.