Gli allevatori del suino di razza casertana si interrogano sul futuro della loro attività e lo fanno nel corso di un incontro nel corso del quale sono emerse problematiche e criticità unitamente ai tanti segnali positivi che quotidianamente arrivano dal consumatore finale.
Il futuro gira tutto intorno alla tutela della razza, al miglioramento genetico alla tracciabilità ed alla comunicazione che deve essere sempre più trasparente ed accattivante per trasmettere al consumatore finale i benefici del consumo di questo tipo di carne. Oltre a liberare lo stesso animale dall’ormai obsoleta e abusata etichetta di “maialino nero casertano” dietro la quale, spesso e volentieri, si nascondono animali che poco o nulla hanno a che fare con il suino di razza casertana.
I relatori presenti hanno preso fra le mani le redini del dibattito, ascoltando le esigenze dei presenti e mediando verso i passi necessari al raggiungimento dell’obiettivo finale. Hanno preso la parola il presidente Davide Minicozzi e il direttore Augusto Calbi, il professore Vincenzo Peretti del dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II, il direttore Coldiretti Caserta Giuseppe Miselli, i funzionari della Regione Campania Gianni Ruggiero e Paolo Botta oltre a quasi tutti gli allevatori iscritti al Libro Genealogico di razza.
L’incontro, organizzato proprio dall’Associazione Allevatori Campania Molise è stato ospitato dall’agriturismo La Colombaia di Capua. Un centro specializzato nella produzione e commercializzazione di prodotti Bio e che, in altre sedi si occupa anche dell’allevamento dei simpatici maialini.
Il comune denominatore emerso dagli interventi di relatori e partecipanti è la necessità di tutelare la razza con un importante progetto di genetica, tracciabilità e formazione. Per centrare l’obiettivo è necessario il lavoro di tutti gli attori del progetto. Allevatori grandi e piccoli devono remare nella stessa direzione.
Infine, la comunicazione corretta della razza per smascherare il tanto falso che circola in giro. Troppe denominazioni generiche “suino nero” oltre all’abusatissimo “maialino nero casertano”. Senza contare la miriade di salumi e prosciutti venduti con la dicitura di questa pregiata ed antica razza in via di estinzione.