Avevano organizzato una partita di calcetto nonostante fosse esplicitamente vietato dalle norme anti-Covid attualmente vigenti. I militari dell’Arma dei carabinieri sono dovuti intervenire, per questo motivo, per interrompere un incontro calcistico che si stava svolgendo illegalmente presso un impianto sportivo situato in via Marittima a Ercolano, nel Vesuviano. Giunti sul terreno di gioco, in seguito a una segnalazione ricevuta dalla centrale operativa, i carabinieri hanno trovato i giocatori intenti a disputare l’incontro come se fosse tutto nella norma.
Successivamente, si sarebbe dovuta disputare addirittura un’altra partita di calcetto tra un gruppo di amici. I carabinieri non hanno voluto sentire ragioni e, dopo averli fatti fermare e mettere in fila, hanno identificato tutti i presenti verificando le loro generalità e controllando i documenti di identità: in ventuno, tutti calciatori amatoriali, sono stati sanzionati con multe salatissime per aver violato irresponsabilmente le normative anti-contagio. I militari hanno provveduto a denunciare anche il proprietario della struttura, poiché aveva permesso ai suoi clienti di poter disputare l’incontro, disponendo inoltre la chiusura del campetto da gioco per cinque giorni. Una partita di calcetto, dunque, che è costata cara e amara.
Quanto avvenuto a Ercolano non è l’unico intervento che ha visto impegnate le forze dell’ordine a Napoli e in provincia per interrompere le numerose partite di calcio abusive disputate in questi giorni. Già nella serata di martedì, infatti, la polizia è dovuta intervenire sia a Miano che a Fuorigrotta per porre fine a due distinti match che si svolgevano in altrettante strutture sportive in aperta violazione dei decreti anti-Covid. Durante le ispezioni presso i campetti sono state sanzionate diciotto persone tra giocatori e titolari delle strutture, mentre entrambi i terreni di gioco sono stati chiusi e interdetti al pubblico.

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