Sono tanti gli infortuni da fronteggiare per il Napoli, fortemente in affanno in questo mese cruciale pieno zeppo di impegni. I più recenti sono quelli di Petagna e, soprattutto, Lozano, out per circa un mese. Ma la stagione prosegue, dunque bisogna prendere atto della (triste) realtà e andare avanti. Non c’è tempo per piangere sul latte versato. Domani riprende il cammino in Europa League per gli azzurri, che saranno ospiti del Granada (diretta tv su Sky Sport e in chiaro su Tv8, alle ore 21) nel match d’andata dei sedicesimi di finale. La squadra spagnola non sta di certo meglio dei partenopei in termini di indisponibilità: il tecnico Martinez, infatti, deve rinunciare a ben sette elementi, di cui quattro fondamentali per le sorti del gruppo.
Da Suarez a German: Granada colpito in ogni reparto
Se il Napoli è vittima di una vera e propria ecatombe, dicevamo, anche gli avversari non se la passano poi così bene. Anzi, probabilmente si ritrovano in condizioni ancora peggiori. Sono ben sette, infatti, i calciatori ai quali il Granada dovrà rinunciare in vista della sfida di domani. Tra costoro, suddivisi per ogni zona del campo (escluso il portiere), quattro sono di cruciale importanza: Luis Milla (centrocampista), Angel Montoro (centrocampista) e le due bocche da fuoco Roberto Soldado (che potrebbe però tentare il recupero in extremis) e Luis Suarez, autore fin qui di 7 gol in 27 partite giocate, da non confondere con l’omonimo ex Barcellona e ora all’Atletico Madrid. A questi si aggiungono i restanti, tutti e tre appartenenti al pacchetto difensivo, Neyder Lozano, Joaquín José Marín Ruz, meglio noto come Quini e German, i quali però recitano più un ruolo di comprimari rispetto ai primi quattro. Un vero e proprio dramma sportivo, dunque, per il tecnico Martinez, costretto a schierare una formazione che più che un rebus assume le sembianze di un autentico rompicapo.
Al di là delle assenze: come gioca il Granada?
Il Granada occupa l’ottava posizione nella Liga (il massimo torneo calcistico iberico) e arriva alla gara col Napoli con un bilancio negativo tra gol fatti (27) e subiti (38). Questa può essere una prima indicazione sul tipo di gioco proposto dalla squadra spagnola, ma sulla quale è bene non fare pieno affidamento, perché l’insidia è sempre dietro l’angolo. Non a caso, in Copa del Rey (equivalente della nostra Coppa Italia) ha sfiorato l’impresa recentemente, portandosi a un passo dall’eliminare il ben più blasonato Barcellona, che alla fine, però, l’ha portata a casa rimontando e vincendo 5-3 ai supplementari.
Dal punto di vista prettamente di campo, la compagine guidata da Martinez non offre una tipologia di gioco univoca ma, piuttosto, alterna molti moduli. Circa questo aspetto, si può dire che sia una squadra estremamente camaleontica, capace di passare dal 3-4-3 al 4-2-3-1, così come al 4-1-4-1 o al 4-5-1. C’è grande disponibilità, pertanto, dei calciatori ad adattarsi al tipo di partita e di avversario che affrontano. Martinez ha impiegato, finora, ben 33 giocatori, di cui 7 oltre i 2.000 minuti di gioco e 12 oltre i 1.000, a dimostrazione della bontà della rosa anche nelle seconde linee. Resta comunque una partita nettamente alla portata del Napoli, in definitiva. Tuttavia, il Granada ha molto più da guadagnarci dal prosieguo in Europa League rispetto agli uomini di Gattuso, motivo per il quale accomodarsi sul discorso delle assenze può rappresentare un’arma fatale per le sorti dei partenopei nella competizione.

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