Oggi, 28 Febbraio, si celebra la Giornata Mondiale delle Malattie Rare il cui tema è l’equità.
Perchè il 28 Febbraio? In realtà la celebrazione nasce il 29 Febbraio di 13 anni fa, definito “giorno raro per i malati rari”. Tuttavia anche negli anni non bisestili si è deciso di sottolineare l’esistenza di queste malattie e le mille difficoltà che accompagnano chi ne è affetto.
Cosa si intende per malattie rare? Si indicano quelle malattie la cui prevalenza nella popolazione è inferiore a 5 casi ogni 10.000 abitanti. In Europa una malattia è definita rara quando colpisce meno di 1 su 2.000 cittadini e si stima che le persone con malattie rare nel mondo siano più di 300 milioni. Numeri importanti e tali da far diventare queste malattie obiettivi prioritari di rilevanza nazionale, come definito dalla legge n.279/2001, e mondiale.
La rarità rende difficoltoso l’approccio al paziente, la diagnosi, il trattamento e la gestione in tutti gli ambiti dalle mura domestiche, alle strutture ospedaliere e non solo. Per questi pazienti è difficile se non impossibile parlare di guarigione, lavorando piuttosto sui processi di accettazione e di miglioramento dello stile di vita convivendo con la malattia.
Uno degli aspetti cui bisogna collettivamente prestare attenzione è la fragilità del “malato raro” il quale sente di essere solo nella sua battaglia. In queste situazioni è necessario normalizzare colui che si sente diverso attraverso il dialogo e la condivisione dell’esperienza.
Il recente via libera al Piano nazionale malattie rare 2023-2025 dà speranza e come afferma Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttrice dell’Osservatorio malattie rare (Omar) “rappresenta un passo enorme perchè punta a migliorare l’accesso alle terapie, superare le disuguaglianze regionali, sfruttare efficacemente le reti, dare piena attuazione alla Legge 175/2021 per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani. Tuttavia manca ancora l’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e ci auguriamo che ci sia presto un decreto per adeguati finanziamenti”.