Nella giornata odierna, il comando provinciale della guardia di finanza di Napoli ha eseguito, tra Napoli e Giugliano in Campania, il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie di oltre un milione e mezzo di euro nei confronti di un gruppo imprenditoriale, composto da sei persone, che si occupava dei servizi di accoglienza ai migranti. L’accusa a loro rivolta è quella di turbata libertà degli incanti e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli indagati, imprenditori del litorale Domizio noti nel campo della ristorazione e della ricezione turistico-alberghiera, con la loro condotta avrebbero raggirato la pubblica amministrazione, percependo indebitamente la cifra. Complici anche un ufficiale sanitario e un ingegnere.
In particolare, come si apprende dalle parole del comandante del gruppo investigativo criminalità economico-finanziaria Daniela Parisi, i responsabili, “approfittando dell’emergenza causata nel 2015 dagli ingenti flussi migratori, avrebbero utilizzato documentazione falsa allo scopo di attestare il possesso dei requisiti necessari per l’aggiudicazione della gara pubblica indetta nello stesso anno dalla Prefettura di Napoli“. Tuttavia, l’immobile da loro messo a disposizione, che avrebbe ospitato oltre 250 migranti da maggio a dicembre, è risultato essere una struttura abusiva, successivamente condonata. In più, essa era stata dichiarata ai fini urbanistici quale sala per banchetti ma era priva del numero minimo di servizi igienici, attestato da false perizie. La struttura, pertanto, non avrebbe mai potuto essere ammessa al bando.
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