Con lo sblocco del finanziamento di 864mila euro, la Regione Campania ha dato la possibilità al Comune di Giugliano di attuare il progetto Abramo (Accompagnamento, bonifica, rieducazione, assistenza, mediazione e orientamento), un percorso di integrazione abitativa, lavorativa e sociale delle popolazioni rom, sinti e camminanti presenti sul territorio. C’è, dunque, la possibilità di trovare una soluzione concreta alla vicenda del campo di Masseria del pozzo, da anni motivo di polemiche politiche e animose discussioni? Da quando è parroco della chiesa di San Pio X, don Francesco Riccio è impegnato nell’integrazione dei rom. Ne conosce bene, quindi, usi e costumi e come approcciarsi per un loro effettivo inserimento nella comunità giuglianese. “È stato riapprovato un progetto vecchio – esordisce don Francesco – iniziato con la precedente amministrazione e che il commissario prefettizio ha cercato di applicare. Con quest’ultimo, in effetti, abbiamo avuto degli incontri. Caritas, parrocchie e associazioni del terzo settore sono state convocate. L’obiettivo principale era quello di trovare abitazioni alle famiglie rom, tramite un regolare contratto d’affitto. Ci siamo interessati e qualcosa è stato fatto, superando anche i pregiudizi dei proprietari, ma tutto poi si è arenato: il contributo dalla Regione non è arrivato. Adesso – prosegue il sacerdote – sembra che i soldi ci siano, ma è chiaro che un piano del genere ha bisogno di tante energie. Non basta pagare l’affitto per un anno alla famiglia rom, ma bisogna seguirla, perché poi c’è la scolarizzazione dei minori, l’inserimento lavorativo degli adulti, il percorso d’integrazione nella comunità. I nuclei familiari dei rom, inoltre, sono molto ampi, composti anche dai minori sposati, e hanno l’abitudine di stare vicini gli uni agli altri. Sono usi e tradizioni che bisogna conoscere per trovare una mediazione con gli stessi rom e con chi vuole affittargli un appartamento. Non è semplice, ma noi in parrocchia ci stiamo riuscendo con alcune famiglie: vengono in chiesa, i piccoli vanno a scuola e partecipano ai campi estivi. Ora aspettiamo che il Comune ci chiami, per proseguire il discorso interrotto con il commissario prefettizio”.
E dal Comune qualcosa si muove, almeno a detta del vicesindaco e assessore alle politiche sociali Pasquale Mallardo che, intervenendo in una trasmissione dell’emittente Tele Club Italia, ha dichiarato: “Il Comune è intenzionato a seguire il percorso intrapreso dal commissario prefettizio. Abbiamo in programma di incontrare le varie associazioni del terzo settore per discutere di inserimento abitativo, assistenza sanitaria e legale per i nuclei familiari del campo di Masseria del pozzo ed evitare la dispersione scolastica dei minori. Il nostro primo obiettivo è dare un alloggio alle famiglie, con l’affitto pagato per il primo anno attraverso il contributo regionale, e accompagnare le famiglie verso un percorso di integrazione che si sviluppi negli anni a venire. A differenza del precedente progetto dell’ecovillaggio, Abramo è un programma di inclusione atto a evitare che queste persone rimangano escluse dalla comunità. Non è uno spreco di soldi – assicura Mallardo – e dopo la fase di individuazione degli alloggi, che attueremo insieme al terzo settore, tra venti o trenta giorni avremo le prime certezze”. Vedremo se, come auspica il vicesindaco, la giusta cooperazione fra amministrazione pubblica e terzo settore basterà a risolvere l’annosa questione del campo rom nella terza città della Campania per residenti.

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