“Abbiamo lanciato il grido d’allarme per la mancanza del vaccino antinfluenzale; purtroppo non si trova”. Intervistato dall’emittente televisiva partenopea Canale 21, il presidente dell’ordine dei farmacisti di Napoli Vincenzo Santagada, dopo le preoccupazioni per le bombole d’ossigeno introvabili, pone l’accento su un problema che rischia di diventare un’altra emergenza in questo periodo di Covid: i vaccini antinfluenzali sono introvabili e la richiesta è molta. “Quest’anno abbiamo acquistato 18 milioni di dosi per tutta l’Italia – prosegue Santagada – a fronte dei 10 milioni nel 2019. A sua volta la Regione Campania ne ha acquistato, per il 2020, un milione e 800mila, di cui l’1,5 per cento destinato alle farmacie. La percentuale corrisponde a 27mila dosi da distribuire alle 1.650 farmacie della Campania. Con una semplice divisione si comprende che sono disponibili poco più di 15 dosi a farmacia: un numero veramente esiguo rispetto alle richieste. Inoltre, queste poche dosi che sono arrivate servono esclusivamente per la fascia di cittadini che hanno un’età anagrafica dai 6 ai 59 anni”, conclude Santagada.
Ma non sono solo i farmacisti a chiedere un maggior numero di dosi del vaccino antinfluenzale, oltre a fare presto nella distribuzione. Anche i medici di base sono subissati di telefonate da parte dei loro assistiti e non sanno più cosa rispondere. “Abbiamo avuto solo una prima parte di vaccini intorno a metà settembre – esordisce Rosa Caduto – e aspettato qualche settimana per farli, perché erano arrivati in anticipo rispetto agli altri anni, ma ora le persone ci stanno tartassando. Non so i motivi per cui questa seconda tranche, più numerosa della prima, tarda ad arrivare, ma le persone ci chiamano quotidianamente e noi diciamo loro di pazientare. A nostra volta chiamiamo ogni giorno l’Asl per sapere se i vaccini sono arrivati, ma purtroppo fino ad ora la risposta è stata negativa. Sarebbero dovuti arrivare intorno al 15 novembre, ma per adesso ancora nulla. Quest’anno, con il Covid – continua il medico di base – ne abbiamo chiesti di più. Tutti lo vogliono fare, ma noi, con il primo blocco che ci è arrivato, non siamo riusciti a vaccinare neanche tutti gli anziani e chi soffre di una patologia. La Regione, giustamente, ha anche abbassato l’età, perché prima vaccinavamo gli ultra sessantacinquenni e oggi, invece, basta superare i 60 anni”.