Il neonato laboratorio di comunità AversaLab2030 dedica la nascita di questo importante strumento di democrazia partecipativa alla figura di Valerio Taglione, coordinatore del comitato Don Peppe Diana, scomparso a maggio scorso dopo una lunga battaglia contro la malattia che lo attanagliava da tempo. “Le persone devono incontrarsi, avere luoghi dove potersi confrontare, altrimenti si fa il gioco della criminalità organizzata, che vuole vederci isolati, silenti, senza possibilità di confronto ed aiuto reciproco”, erano le parole che Valerio ripeteva spesso, le stesse che il laboratorio di comunità ha deciso di raccogliere per lanciare una nuova sfida democratica che sappia unire da un lato le buone pratiche amministrative, e dall’altro la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica.
Il laboratorio nasce grazie a un tavolo permanente che le associazioni del territorio hanno imbastito con l’amministrazione comunale di Aversa per portare avanti un proficuo confronto che metta al centro i principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà in città. Il percorso partecipato, a cui prendono parte le associazioni La Maddalena che vorrei, il Wwf Caserta, l’Archeoclub Aversa Normanna, il Fridays for future Aversa, Legambiente Circolo Geofilos Succivo, Libera Aversa e Il Dono, giunge dunque a un punto cruciale, dopo mesi di dibattito e di confronto aperto con l’amministrazione Golia. Il laboratorio nasce con diversi obiettivi quali lo sviluppo territoriale, la valorizzazione artistica e culturale della città, la tutela dell’ambiente e della salute, con un occhio di riguardo sulla legalità e sul contrasto sociale ai fenomeni legati alla criminalità.
Il processo che ha portato all’approvazione della delibera comunale che riconosce e istituisce AversaLab2030 quale strumento fondamentale dell’azione amministrativa sul territorio rappresenta un’importante apertura delle istituzioni nei confronti della cittadinanza. “Ora la città ha a disposizione uno strumento importante, unico nel suo genere, per partecipare stabilmente all’elaborazione delle politiche cittadine. Starà alla responsabilità di ogni singolo e di ogni associazione rendere vitale questo potente strumento di democrazia partecipata” dichiara il sindaco di Aversa Alfonso Golia che fin dal principio ha accolto con entusiasmo la nascita del laboratorio democratico. Dello stesso avviso si è dichiarato l’asssessore alle Politiche sociali Ciro Tarantino: “Il laboratorio è uno spazio sociale in cui la cittadinanza potrà sperimentare nuovi modelli di intervento nelle politiche pubbliche. Lo scopo è quello di creare un legame stabile e colmare quel divario tra cittadini e istituzioni, così da costruire assieme alla cittadinanza un nuovo modello amministrativo”.
AversaLab2030 aderisce inoltre alla rete Labus, la quale mette insieme tutti quei laboratori civici territoriali nati per porre al centro dell’attenzione della politica amministrativa gli interventi di solidarietà e sussidiarietà. Pasquale Bonasora, membro del consiglio direttivo della rete solidale ed esperto di cooperazione e sviluppo locale, non ha alcun dubbio sull’importanza del progetto che raggiunge un importante risultato: “L’istituzione di questo fondamentale laboratorio di comunità, inteso come spazio di confronto continuo, così come previsto dal Comune, lascia ben sperare. Aversa può diventare il luogo dove la pubblica amministrazione e le organizzazioni del terzo settore possono programmare interventi che hanno come obiettivo quello di elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione territoriale e di protezione sociale. Il ruolo delle comunità nella definizione delle politiche pubbliche deve essere sempre più decisivo”, conclude l’esperto in progettazione.

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