È stato inaugurato oggi il nuovo Antiquarium all’interno del Parco archeologico di Pompei in presenza di Massimo Osanna, attuale direttore generale dei musei gestiti dal ministero dei Beni culturali e direttore ad interim proprio del prestigioso sito vesuviano. Il nuovo percorso espositivo, suddiviso in vari livelli correlati cronologicamente tra loro, permetterà ai visitatori degli scavi di condurre un autentico viaggio immersivo in quella che è stata la storia di Pompei fin dai suoi albori, da quando nel IV secolo avanti Cristo fu sotto il dominio sannita, fino a quando, divenuta ormai una splendida e fiorente colonia romana, venne sepolta nel 79 dopo Cristo dalla terribile eruzione del Vesuvio.
L’intero allestimento illustra i quasi cinque secoli di storia dell’antichissima città campana con una preziosa collezione composta da affreschi, sculture, arredi, argenti e gioielli, compresi i calchi dei due corpi umani scoperti di recente durante gli scavi effettuati all’interno della villa pompeiana di Civita Giuliana. Lo stesso Osanna ha espresso, nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi, grande entusiasmo per l’inaugurazione dei nuovi percorsi di visita all’interno dello stesso Antiquarium, da poco restaurato e riorganizzato per offrire ai visitatori uno sguardo unico su Pompei e sulla sua storia millenaria. I lavori dell’edificio furono ultimati nel lontano 1873 seguendo il gusto architettonico dell’epoca, con successivo ampliamento nel 1926 grazie al lavoro del celebre archeologo Amedeo Maiuri. Nel 1943 il sito museale subì i danni devastanti causati dai bombardamenti alleati: in quell’occasione un’intera ala del museo fu, infatti, rasa al suolo e centinaia di reperti di incommensurabile valore storico e artistico andarono perduti per sempre. La struttura non ebbe vita facile e nel 1980, questa volta a causa del violento terremoto che funestò l’Irpinia, la direzione museale fu costretta a chiudere l’edificio per via dei danni strutturali provocati dal sisma. L’Antiquarium restò così chiuso per ben trentasei anni e fu riaperto solamente nel 2016, dopo un lungo lavoro di restauro e di riallestimento delle opere conservate.