“È la politica che deve favorire processi di trasparenza per evitare che queste cose accadano”. Per il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, l’inchiesta che ha coinvolto funzionari e dipendenti dell’Asl di Caserta rientra, come tante, in quei casi dove la classe politica fatica a svolgere il compito di “garanzia e controllo della pubblica amministrazione. Aspettiamo, comunque, che la giustizia faccia il suo percorso – puntualizza il primo cittadino – perché la storia, a volte, ci ha detto che non sempre le accuse vengono confermate nel processo. Senza fare processi sommari attendiamo, dunque, l’esito della vicenda. Certo, se le accuse dovessero essere confermate, sarebbe la dimostrazione di una situazione preoccupante ancora presente all’interno della pubblica amministrazione. Significherebbe che, invece dell’interesse per la salute dei cittadini, sono presi in considerazione altri tipi di interessi: qualcosa di drammatico, soprattutto in questo periodo di pandemia. Al fianco degli eroi della sanità impegnati nel combattere il virus, ci sarebbero, quindi, altre persone impegnate a dividersi proventi illeciti e produrre uno spreco di risorse pubbliche. Bisogna, quindi, fare attenzione: la fine della camorra che uccide non significa la fine dell’illegalità. La diffusione della corruzione può essere la premessa per riprendere vecchie strade di criminalità organizzata violenta. È necessario mettere in campo tutta una serie di interventi per far sì che questo non avvenga, attraverso una serie di comportamenti che possono essere definiti di garanzia”.
Natale chiarisce subito come e chi debba attuare questi comportamenti. “È chiaro che c’è un problema di classe politica, la quale deve salvaguardare i processi di trasparenza nella pubblica amministrazione, con la conseguenza dell’adeguamento di tutti gli altri apparati. La politica può intervenire lasciando le maglie larghe, così ognuno può realizzare i propri affari sporchi, oppure, per evitare che questo avvenga, stringere le stesse maglie. In altri casi, addirittura, può favorire i fenomeni corruttivi e partecipare a essi. È la classe politica, dunque, che deve capire quali strumenti adottare per evitare che queste cose avvengano. Vorrei comunque evidenziare che l’indagine in questione è partita da una denuncia fatta dalla stessa Asl di Caserta sull’assenteismo di alcune persone, quindi il là all’inchiesta è partito dall’interno. Senza dimenticare, inoltre, il lavoro straordinario che stanno svolgendo responsabili e dirigenti dell’azienda sanitaria sul territorio in questo periodo di epidemia. Togliatti diceva che anche nella criniera di un cavallo di razza ci posso stare i pidocchi: il problema – conclude il sindaco – è non fargli prendere il sopravvento”.
Pur definendosi “un grillino sui generis, perché non vado all’attacco finché non c’è una sentenza passata in giudicato”, anche l’onorevole Nicola Grimaldi afferma che “la giustizia deve fare il suo percorso. Ben vengano, quindi, i controlli e le verifiche, anche perché tutta la vicenda è nata da una querela effettuata dalla stessa Asl di Caserta: un’autodenuncia per questioni legate all’assenteismo di alcuni soggetti che poi ha portato a questi nuovi capi d’imputazione. Si tratta di aver affidato a co-gestori i servizi psichiatrici senza i necessari piani terapeutici riabilitativi individuali, a cui sono legati i budget di salute per ogni paziente, uno strumento bellissimo e positivo, ma che in questo caso porterebbe a uno spreco di soldi. Un qualcosa di molto grave, a cui si aggiungono regalie e altri mezzi illeciti per favorire i co-gestori compiacenti. Spero, quindi, che la giustizia faccia velocemente il suo cammino e che tutte queste azioni illegali venute alla luce abbiano un riscontro. Attendiamo, dunque, l’esito finale dell’inchiesta e lo svolgimento del processo – conclude Grimaldi – senza puntare il dito su nessuno”.

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