Arrestato un uomo di 70 anni per il reato di induzione e sfruttamento della prostituzione. È ciò che è accaduto a Solofra, in provincia di Avellino. Durante i controlli volti a garantire sicurezza e rispetto della legalità, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato il responsabile che, dopo le formalità di rito, è stato tradotto nella casa circondariale di Bellizzi Irpino, dovendo espiare la pena residua di un anno e quattro mesi di reclusione.
Nel mese di luglio, invece, era stato denunciato e arrestato a Qualiano per induzione e sfruttamento della prostituzione un uomo di 39 anni anni di origini albanesi. Il delinquente, gravemente indiziato per i reati e gli abusi commessi, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni crimini precedentemente compiuti sempre nel Napoletano. I carabinieri della stazione di Qualiano avevano infatti raccolto le denunce di due ragazze di origini ucraine, entrambe sorelle, costrette da oltre un anno a prostituirsi sotto le continue minacce e le violenze del loro aguzzino. Le due vittime, entrate nel triste giro della prostituzione e della tratta delle donne dell’Est, erano state reclutate nel giro d’affari criminale messo su dal trentanovenne.
Gran parte dei loro guadagni, ricavati offrendo prestazioni sessuali all’altezza della Circumvallazione esterna, venivano trattenuti dal loro “protettore”, se così si può chiamare, mentre le donne erano lasciate in stato di povertà e di abbandono. Le “lucciole” erano state inoltre private del loro passaporto e tenute costantemente sotto ricatto: qualora si fossero rifiutate di eseguire gli ordini del criminale, sarebbero stati compiuti gesti intimidatori e di violenza nei confronti delle loro famiglie e delle persone a loro più care. L’incubo per le due ragazze ucraine è però finito quando hanno trovato il coraggio di denunciare la loro condizione di schiavitù alle forze dell’ordine. Nel corso di un blitz organizzato dai carabinieri nel luogo in cui le due vittime erano costrette a prostituirsi, i militari erano riusciti a bloccare e a identificare lo sfruttatore.
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