È stato denunciato e arrestato a Qualiano per sfruttamento e induzione della prostituzione un uomo dell’età di trentanove anni di origini albanesi. Il delinquente, gravemente indiziato per i reati e gli abusi commessi, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni crimini precedentemente compiuti sempre nel Napoletano.
I carabinieri della stazione di Qualiano avevano infatti raccolto nei giorni scorsi le denunce di due ragazze di origini ucraine, entrambe sorelle, costrette da oltre un anno a prostituirsi sotto le continue minacce e le violenze del loro aguzzino. Le due vittime, entrate nel triste giro della prostituzione e della tratta delle donne dell’Est, erano state reclutate nel giro d’affari criminale messo su dal trentanovenne. Gran parte dei loro guadagni, ricavati offrendo prestazioni sessuali all’altezza della Circumvallazione esterna, venivano trattenuti dal loro “protettore”, se così si può chiamare, mentre le donne erano lasciate in stato di povertà e di abbandono. Le “lucciole” erano state inoltre private del loro passaporto e tenute costantemente sotto ricatto: qualora si fossero rifiutate di eseguire gli ordini del criminale, sarebbero stati compiuti gesti intimidatori e di violenza nei confronti delle loro famiglie e delle persone a loro più care.
L’incubo per le due ragazze ucraine è però finito quando hanno trovato il coraggio di denunciare la loro condizione di schiavitù alle forze dell’ordine. Nel corso di un blitz organizzato dai carabinieri nel luogo in cui le due vittime erano costrette a prostituirsi, i militari sono riusciti a bloccare e a identificare lo sfruttatore: l’uomo è stato infatti colto in flagranza di reato mentre riscuoteva il denaro dalle giovani. L’arrestato, trovato in possesso dei passaporti delle sue vittime, è stato così condotto presso il carcere di Poggioreale in attesa del giudizio da parte dei giudici. Il reo dovrà rispondere dei gravi reati compiuti di induzione, favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione. La scorsa settimana invece, ad Aversa, i carabinieri avevano scoperto una vera e propria casa a luci rosse gestita da una donna di origini domenicane, anche lei denunciata e arrestata per sfruttamento e traffico di esseri umani.
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