I carabinieri forestali e la guardia costiera di Castel Volturno, insieme con i tecnici dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno di Portici, hanno verificato gravi irregolarità in un allevamento bufalino del Casertano, situato a Grazzanise, in prossimità dell’aeroporto militare, in via Pino Ingrato. I militari hanno da subito notato la particolare ubicazione dell’azienda, a soli quattro chilometri dal canale dei Regi Lagni e a dodici dalla foce. E durante le verifiche sono emerse numerose irregolarità: è stato trovato, infatti, un lagone destinato allo stoccaggio dei liquami zootecnici, privo, però, del fosso di guardia perimetrale, con un’apertura ai due lati che permetteva l’immissione diretta all’interno di un fosso di scolo, il quale confluiva direttamente nel canale Apramo, un affluente del canale dei Regi Lagni. Inoltre, i carabinieri hanno rinvenuto anche uno scarico non autorizzato, utilizzato per convogliare le acque del piazzale e della sala mungitura all’interno del canale del Consorzio di bonifica inferiore del Volturno, altresì denominato secondo canale Apramo.
Come se non bastasse, ulteriori indagini hanno permesso ai militari di scoprire l’assenza di documentazioni obbligatorie sulla gestione degli scarichi di liquami zootecnici: a mancare del tutto erano il regime di comunicazione al Comune, l’individuazione della zona interessata dallo spandimento degli scarichi zootecnici, il piano di utilizzazione agronomica, i registri e i titoli di godimento dei terreni interessati dalle utilizzazioni agronomiche. Dal quadro emerso, i carabinieri hanno quindi provveduto al sequestro giudiziario dell’intero complesso aziendale (nominando custode giudiziario uno dei due proprietari, con facoltà d’uso per il solo governo degli animali) per i reati di inquinamento ambientale e utilizzazione agronomica di effluenti zootecnici di allevamento al di fuori dai casi previsti dalla normativa vigente. I due proprietari sono stati denunciati per i medesimi reati.