La Chiesa in lutto, è morto il Papa Emerito Joseph Ratzinger
Benedetto XVI aveva 95 anni e le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi giorni. Il corpo sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli dalla mattina di lunedì 2 gennaio
Addio a Benedetto XVI: si è spento oggi 31 dicembre all’età di 95 anni il Papa emerito, Josep Ratzinger. La notizia è stata comunicata dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. “Con dolore informo che il Papa Emerito Benedetto XVI è deceduto oggi alle 09:34 nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni” ha detto. Il corpo del Papa Emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli dalla mattina di lunedì 2 gennaio.
Benedetto XVI era malato da tempo. Il 28 dicembre 2022 Papa Francesco aveva lanciato un appello ai fedeli, richiamandoli alla preghiera per il suo predecessore: “Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, che lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”.
Josep Ratzinger è Papa emerito dal 28 febbraio 2013. Della sua rinuncia al papato, Ratzinger non si è mai pentito, almeno secondo il suo segretario particolare e prefetto della Casa pontificia, monsignor Georg Gaenswein che in un documentario realizzato da una televisione tedesca affermò che “le dimissioni sono state una decisione lunga, ben pregata e sofferta, di cui non si è mai pentito” e che il “Papa emerito è completamente in pace con sé stesso“.
Negli anni del suo Pontificato, Ratzinger dà il via a una vera e propria rivoluzione in termini di trasparenza, contribuendo a una inversione di rotta nei confronti dei preti pedofili. Già nel marzo 2005, meno di un mese prima dell’elezione al soglio petrino, il futuro Papa denunciò, durante la processione del Venerdì Santo, la dilagante piaga della pedofilia all’interno del clero. Benedetto XVI poi incontra le vittime di abusi in Vaticano, Usa, Australia, Malta, Gran Bretagna e Germania. Nel 2010 scrive una lettera pubblica ai cattolici d’Irlanda destinata a passare alla storia in cui esprime vergogna, disonore e rimorso a nome della Chiesa.
Figlio di un poliziotto e una cuoca, Joseph Aloisius Ratzinger nasce a Marktl am Inn, nel territorio della diocesi di Passau, in Germania, il 16 aprile 1927. La sua infanzia è segnata dalla guerra. Entra in seminario a 12 anni, seguendo i passi del fratello maggiore Georg, ma è costretto a indossare la divisa militare perche’ reclutato nel programma Luftwaffenhelfer, riservato a tutti i giovani studenti. Successivamente viene arruolato tra le fila della Wehrmacht. Vive da vicino la brutalità del nazismo: un suo cugino affetto da sindrome di Down viene ucciso, nell’ideologia della pura razza hitleriana e il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione di una messa. Solo con la fine della guerra Ratzinger torna ai suoi amati libri e il 29 giugno 1951, a 24 anni, è ordinato sacerdote. Dal 1969, per molti anni, è stato professore di dogmatica e di storia dei dogmi presso l’Università di Ratisbona dove ha ricoperto anche l’incarico di Vice Preside dell’Università
.Viene nominato vescovo di München und Freising (Monaco e Frisinga) il 25 marzo 1977, da Papa Paolo VI. Riceve l’ordinazione episcopale il 28 maggio dello stesso anno: primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo ottant’anni, il governo pastorale della Diocesi bavarese. Sempre Papa Paolo VI lo nomina Cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977. Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo rende Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il 6 novembre 1998 assume l’incarico di Vice-Decano del Collegio Cardinalizio e il 30 novembre 2002 diventa Decano: riceve anche il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Ostia.
Alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio, nella Basilica Vaticana, celebra la Santa Messa “pro eligendo Romano Pontifice” insieme con i 115 Cardinali. È ormai celebre come ”custode della fede” e capofila dell’ala ”conservatrice” della Chiesa. Nel suo discorso parla della ”piccola barca del pensiero cristiano”, ”agitata da molte onde”. Alcuni esempi che aveva citato: “Marxismo, liberalismo, collettivismo, individualismo radicale, ateismo, un vago misticismo religioso, agnosticismo, sincretismo” e ”dittatura del relativismo”. Poche ore dopo inizia il Conclave che lo eleggerà Papa, il 19 aprile del 2005. La sua elezione, ritenuta in linea con il predecessore Giovanni Paolo II, viene accolta con un boato dai 100mila fedeli presenti in piazza San Pietro e in attesa da ore sotto la pioggia. Ratzinger sceglie di chiamarsi Benedetto XVI in ricordo di Benedetto XV, Papa del primo conflitto mondiale
Nel 2013 annuncia le dimissioni per via delle sue condizioni di salute: è il primo Pontefice a farlo in età contemporanea. L’ultimo ritiro risaliva al Medioevo (1294) a opera di Celestino V. Pronuncia la comunicazione in latino, davanti ai cardinali impegnati nel Concistoro ordinario in Vaticano per la canonizzazione dei circa 800 martiri di Otranto e di due monache spagnole. ”Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Ben consapevole della gravità di questo mio atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”. Si apre così l’era di Papa Bergoglio. All’epoca, Benedetto XVI ha 86 anni ed è il Pontefice più anziano dell’ultimo secolo.
Si ritira nell’ex monastero delle suore di clausura nei Giardini Vaticani, il ”Mater Ecclesiae’. Le sue condizioni si sono aggravate nel corso degli anni: nel 2020 il suo biografo, Peter Seewald, aveva accennato allo stato di salute sempre più precario dell’allora 93enne. Qualche mese dopo, secondo quanto riferito dal cardinale maltese Mario Grech, il Papa emerito aveva già qualche difficoltà a parlare.
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