Raccontare la permanenza forzata in casa nei mesi del lockdown attraverso i gesti e la routine di tutti i giorni della propria nonna. È quanto ha fatto Alessandro Scarano, giovane fotografo di Teverola, in provincia di Caserta, il quale ha immortalato in una serie di scatti la vita quotidiana di nonna Pasqua, oramai divenuta, grazie all’idea del nipote, una figura teneramente familiare un po’ in tutta Italia.
A seguito della pubblicazione della serie fotografica La quarantena di Pasqua, infatti, il lavoro di Scarano ha attirato l’attenzione dei media nazionali, in particolare del quotidiano la Repubblica, che ha pubblicato un articolo sulla vicenda a firma di Pasquale Raicaldo, e del canale televisivo Tv2000. Proprio sull’emittente della Cei, su cui il televisore di nonna Pasqua è costantemente sintonizzato, domani alle 22.50 andrà in onda il documentario Benvenuti a casa mia, un video-diario che raccoglie le testimonianze di vita di molti italiani durante la quarantena, tra i quali ci sarà anche nonna Pasqua, grazie alle riprese realizzate dal nipote su richiesta del regista Gianni Vukaj.
“Anche se mia nonna Pasqua ha visto davvero molte cose nel corso della propria vita – spiega Alessandro Scarano – la situazione che si è trovata a vivere in questi mesi è, se possibile, ancora più inspiegabile della Seconda guerra mondiale. Io ho cercato al meglio delle mie capacità di spiegarle cosa fosse una pandemia e, dopo alcuni giorni, mia nonna ha ricollegato il tutto alle storie che aveva sentito dalla madre riguardo all’epidemia di Spagnola. Chiama il Coronavirus, con po’ di sana ironia, ‘vin russ’, ovverosia ‘vino rosso’ e, come ognuno di noi, ha modificato le sue abitudini, oramai radicate negli anni, in funzione dell’emergenza“. Anche se non può recarsi in chiesa, al mercato o al cimitero, nonna Pasqua continua ad alzarsi ogni mattina alle 6: “Pensa che tutto questo – aggiunge il nipote-fotografo – sia un piano ‘oscuro’ per tenerla ferma in casa, impresa quantomai ardua, essendo lei una persona estremamente attiva. Così, io l’ho immortalata mentre si prende cura del proprio orticello e della casa, prega e si dà da fare in cucina: racconto quella sacralità che si cela dietro i piccoli gesti quotidiani, che sono gli strumenti per ribellarsi alle restrizioni di una donna – conclude Scarano – abituata da sempre a essere libera“.
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