L’origine dell’aglio (Allium sativum) un bulbo appartenente alla famiglia della Alliaceae, è collocata nelle regioni montagnose dell’Asia centrale, ma esso è coltivato in tutto il mondo fin dall’antichità, dalla Cina all’India, all’Egitto. Le varietà più coltivate in Italia sono l’aglio bianco, l’aglio rosa e l’aglio rosso.Si può coltivare nelle zone temperate, ma anche in collina e in zone riparate di montagna. È resistente alla siccità, per cui non necessita di continue irrigazioni.
Che l’aglio sia un “farmaco naturale” è provato da tempo: sembrerebbe che nell’antico Egitto fosse considerato un alimento dalle proprietà terapeutiche in grado di migliorare la resistenza e la forza degli schiavi che costruivano le piramidi e che molti secoli fa i medici greci Ippocrate e Dioscoride lo raccomandassero per curare disturbi digestivi, lebbra, ferite, infezioni e problemi cardiaci. Durante il secondo conflitto mondiale i medici dell’esercito russo, rimasti a corto di medicinali, avrebbero utilizzato l’aglio per curare i soldati feriti.

E ‘un antibatterico, utile contro raffreddore e influenze, aiuta ad abbassare il Colesterolo LDL e la pressione e così come un medicinale va consumato in piccole quantità.100 g di aglio apportano: 41 calorie suddivise in 78% carboidrati, 13% lipidi,9% proteine, inoltre si trovano anche 80 g di acqua, 8,4 g di zuccheri solubili, 3,1 g di fibre, 5 mg di vitamina C, 1,3 mg di niacina, 0,14 mg di tiamina, 0,02 mg di riboflavina, 5 µg di vitamina A, 600 mg di potassio, 63 mg di fosforo, 14 mg di calcio, 3 mg di sodio, 1,5 mg di ferro .L’aglio è inoltre fonte di allicina. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Louisville (Usa) afferma che consumare abitualmente aglio non solo migliora la memoria, ma ostacola il calo delle capacità cognitive che inevitabilmente insorge con l’avanzare degli anni. A dare questo potere all’aglio è il disolfuro di Allile, responsabile del suo particolare odore. Gli scienziati, durante le sperimentazioni, hanno nutrito alcune cavie di laboratorio con aglio e hanno scoperto che, anche in età avanzata i topi, ricordavano ancora i percorsi da fare per raggiungere il cibo ,mentre i topi che non erano stati nutriti con l’aglio li dimenticavano All’uopo, questa sostanza favorirebbe il buon funzionamento della flora batterica intestinale, che a sua volta influenzerebbe le capacità di memoria ,dato che numerosi studi hanno evidenziato come i malati di demenza presentano una flora batterica alterata.
