La protesta degli operatori del mercato ortofrutticolo di Aversa si è spostata sotto la Prefettura. Con un sit-in a Caserta, circa 70 persone, in rappresentanza di oltre 600 addetti del Mof, hanno dato voce ad una vertenza che dura non da 230 giorni ma da anni e che ha avuto la sua esplosione con la chiusura dell’area, lo scorso novembre, da parte dell’Asl e dei Nas per ragioni igieniche, sanitarie e strutturali. Una delegazione degli operatori presenti in piazza della Prefettura è stata poi accolta dal prefetto di Caserta Raffaele Ruberto.
Nel corso dell’incontro con il rappresentante del Governo sul territorio, gli addetti del mercato ortofrutticolo hanno presentato un documento in cui, dopo aver paventato il rischio “che l’emergenza sociale e occupazionale fin qui rappresentata possa trasformarsi in una seria ‘preoccupazione’ sociale e di ordine pubblico”, hanno chiesto la “convocazione immediata di un tavolo operativo (con l’obiettivo di snellire i tempi per la riapertura della struttura), coordinato dalla Prefettura di Caserta, che preveda la partecipazione del Comune di Aversa, della ditta esecutrice, del Nas di Caserta, dell’Asl di Aversa, del Comando Provinciale dei vigili del fuoco e di un rappresentante degli operatori”.
Il documento si conclude con l’enigmatica affermazione che “nel corso dell’incontro sono emerse sconcertanti verità sull’operato del sindaco Golia e dei suoi. Presto – è la promessa finale – avremo modo di informare la città”. La protesta presso la Prefettura di Caserta è l’ultima in ordine di tempo dai parte dei commissionari del Mof. Ad inizio maggio la vicenda del mercato è tornata agli onori della cronaca, dopo circa due mesi in cui il Covid-19 l’aveva fatta sparire dall’agenda della politica locale. Tutti con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale, gli operatori si erano presentati nei pressi dei portici della casa comunale per chiedere la ripresa dei lavori, i quali sono effettivamente ripresi, ma gli operatori, dopo aver puntato il dito nella prima fase della protesta al mancato inizio, ora lamentano la lentezza con cui proseguono, in quanto ad oggi sarebbero “circa il 30% di quelli previsti”, secondo quanto riportato nel documento presentato al prefetto.
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