Continuano incessanti i controlli per la lotta al fenomeno dell’inquinamento ambientale. Ad essere interessata, nello specifico, è stata la zona nolana e vesuviana: a San Vitaliano, i militari della locale stazione insieme ai carabinieri della forestale di Marigliano, hanno rinvenuto una discarica situata all’interno di una proprietà di una ditta di autotrasporti in via Masseria Penne. I titolari, di settanta e quarantotto anni, sono stati fermati proprio mentre bruciavano rifiuti non pericolosi come cartoni e legna in un terreno vicino la loro ditta. Durante le indagini, i militari dell’Arma hanno trovato un’altra zona dove erano stati gettati dei rifiuti speciali, composti da pneumatici di grosse dimensioni, batterie per camion, parti di ricambio intrisi di olio e degli elettrodomestici. Oltre ad essere stati denunciati, è stata sequestrata l’intera area pari a circa cento metri quadri.

A Marigliano, invece, i carabinieri hanno denunciato un uomo di sessant’anni del posto per smaltimento e trasporto illecito di rifiuti. L’uomo infatti è stato sorpreso a bordo del suo veicolo mentre trasportava rifiuti speciali non pericolosi, come plastica, cartoni e rifiuti non differenziati. Il sessantenne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria e la merce e il mezzo sono stati sequestrati.
A inizio luglio sono stati effettuati dei controlli dai carabinieri della stazione forestale di Napoli, nell’ambito di uno dei servizi disposti dal comando provinciale di Napoli tesi a contrastare i reati di natura ambientale e a prevenire l’inquinamento ambientale. I militari, insieme a personale dell’Arpac, hanno ispezionato una società in Arzano in via Sette Re e hanno constatato diverse irregolarità. Durante i controlli, infatti, è stata rinvenuta e poi sequestrata una macchina compattatrice di scarti di lavorazione, poiché, nella fase terminale, priva del sistema di filtraggio e raccolta delle polveri. Oltre al macchinario, sono state sequestrate anche tre cisterne interrate colme di olio combustibile che proveniva da una vecchia caldaia dismessa. A rispondere dei danni d’inquinamento ambientale è stato il rappresentante legale dell’azienda, il quale è stato contravvenzionato per la non corretta tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti speciali per un importo complessivo di trentamila euro.
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