Si è spento quest’oggi a Napoli, all’età di novantaquattro anni, Armando De Stefano, uno dei protagonisti indiscussi dell’arte pittorica partenopea del Novecento. Nato nel 1926, fin dalla tenera età mostrò la sua propensione per l’arte manifestando ben presto le sue doti, ed ebbe tra i suoi maestri durante gli anni di studio accademico il celebre pittore futurista Emilio Notte.
Nel 1947, in un’Italia in piena ricostruzione dopo le macerie della seconda guerra mondiale, De Stefano fondò il Gruppo Sud assieme ai più importanti artisti attivi nella scena pittorica partenopea: furono quelli gli anni dell’adesione alla pittura realistico-sociale. Nel 1950 ottenne la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli e, successivamente, aderì alla corrente del realismo italiano al fianco di pittori del calibro di Guttuso, Zigaina, Vespignani, Francese e Attardi. Durante gli anni Sessanta si cimentò nell’espressionismo materico e nelle molteplici arti figurative: il suo linguaggio artistico si caratterizzò per la fusione tra astrazione e figurazione in una nuova concezione delle forme dell’arte. Negli anni Settanta, invece, il pittore partenopeo virò su uno stile figurativo più maturo nel tentativo di narrare i grandi avvenimenti storici e sociali legati al glorioso passato della città di Napoli.

Fino al 1992 De Stefano ricoprì attivamente il ruolo di docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Durante gli anni del suo insegnamento presso lo storico e prestigioso ateneo partenopeo fu autore dei meravigliosi dipinti e dei mosaici che ancora oggi abbelliscono gli uffici e gli studi del rettorato. Fu maestro di innumerevoli artisti contemporanei partenopei, tra cui si annovera Guglielmo Longobardo. Le sue ultime opere pittoriche sono state esposte in apposite exhibit presso il Museo Madre e il Palazzo delle Arti di Napoli, mentre gran parte del suo patrimonio artistico è custodito ed esposto in tutto il mondo, dalle sale del Museo di Capodimonte a quelle del Museo Puškin di Mosca, dal Museo del Novecento di Napoli alla collezione Ernst Kahn di New York fino alla fondazione Marshall Field di Chicago.
Profondo dolore per la sua scomparsa è stato espresso in queste ore dalla presidente della fondazione Donnaregina Angela Tecce e dalla direzione del Museo Madre. Si unisce al cordoglio anche l’Amministrazione comunale di Napoli. La sua salma verrà sepolta domani mattina all’alba presso il cimitero di Vico Equense, nella Penisola Sorrentina, città della quale era cittadino onorario. In lutto anche tutto il mondo dell’arte e della cultura italiana che rende omaggio all’artista partenopeo che più di tutti, così come lo definì lo scrittore Domenico Rea, riuscì a interpretare visioni e idee di un’arte novecentesca dinamica e in costante evoluzione.
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