Imponente giro di vite per i reati ambientali nella cosiddetta Terra dei fuochi: una maxi operazione interforze disposta dall’incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania, Gerlando Iorio, ha permesso di far emergere numerose attività illecite riguardanti il ciclo dei rifiuti, portando a denunce e sequestri di intere aziende, con confische di aree dall’estensione totale circa 6.500 metri quadrati. Otto le attività imprenditoriali e commerciali passate al setaccio dalle forze dell’ordine, che hanno posto sotto la lente d’ingrandimento il vasto territorio compreso tra i Comuni di Santa Maria Capua Vetere, Vitulazio, Villaricca, Casavatore, Villa Literno, Marcianise, San Tammaro e Casoria. Di queste, nessuna è risultata essere pienamente in regola: quattro sono state sequestrate, per le rimanenti sono scattate sanzioni per la mancata compilazione del registro di carico e scarico degli scarti prodotti, cosa che di fatto impedisce la corretta tracciabilità dei rifiuti. Parallelamente alle confische, sono state identificate ventisette persone, delle quali sei sono state denunciate per gestione e smaltimento illecito di rifiuti e scarti di lavorazioni, mentre altre due sono risultate essere prive di contratto di lavoro.
Ben tre le aziende controllate a Vitulazio, tutte attive nel campo della lavorazione e del trattamento di rifiuti tessili, di cui una è risultata essere completamente illegale. Storia analoga per un’azienda abusiva che lavorava marmi in un capannone a Santa Maria Capua Vetere, che disponeva di cinque grosse macchine per la trasformazione della materia prima, una vasca per le acque reflue e aveva ammassato trenta metri cubi di scarti di lavorazione e prodotti semilavorati. La struttura, le aree adiacenti ad essa e tutte le sue infrastrutture sono state requisite dalle forze dell’ordine. Tra la città sammaritana e la confinante San Tammaro, invece, sono stati posti i sigilli a due segherie che operavano nella totale illegalità ed è stato sanzionato un gommista, trovato colpevole di gestione illecita di rifiuti, immissione diretta di fluidi in fogna e mancanza dei registri di carico e scarico di rifiuti speciali. Il bilancio dell’operazione congiunta è stato arricchito anche dalla scoperta di dieci nuovi siti di sversamento illegali, tra cui spicca uno, ubicato a Villa Literno, dove sono stati rinvenuti numerosi rifiuti pericolosi, come carcasse e componenti varie di automobili bruciate, ammassate nelle immediate vicinanze di campi coltivati. L’intera area è stata immediatamente bonificata dalle autorità comunali.
Ad essere coinvolti in questo lungo action day sono stati ben venticinque equipaggi, provenienti in varia misura dal raggruppamento Campania dell’Esercito, dai gruppi carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato di Santa Maria Capua Vetere, dai carabinieri Forestali di Marcianise, dalla polizia provinciale di Caserta, dalla polizia metropolitana di Napoli e alle polizie locali dei Comuni interessati. A coadiuvare le diverse forze dell’ordine intervenute nell’operazione erano presenti anche dei tecnici dell’Arpac.
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