La camorra torna a sparare e a uccidere, e lo fa in pieno giorno lungo le frequentate e trafficate strade della periferia settentrionale di Napoli, incutendo paura e terrore a chiunque si opponga a i suoi sporchi piani criminali. Questo pomeriggio due persone sono state freddate a colpi d’arma da fuoco all’interno del Parco dei Colombi, grosso complesso di case popolari inserito nella cornice periferica del rione “Don Guanella”, tra i quartieri di Miano e Scampia, nella periferia nord del capoluogo. A perdere la vita, nel duplice agguato camorristico, sono stati Giuseppe Di Napoli e Pasquale Torre, rispettivamente di quarantacinque e trentaquattro anni. Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, i due si trovavano a bordo di una Fiat Punto, quando sono stati raggiunti dal commando criminale. I killer, in sella a uno scooter di grossa cilindrata e muniti di casco integrale, avrebbero aperto il fuoco contro i due obiettivi, riducendoli in fin di vita.
All’arrivo dei soccorsi entrambe le vittime erano già morte. In particolare Pasquale Torre è stato ritrovato ancora seduto sul lato guida della vettura, completamente ripiegato sul volante, con il torace crivellato di colpi. A pochi metri di distanza dal luogo dell’agguato giaceva invece il cadavere esangue di Giuseppe Di Napoli: quest’ultimo, accortosi dell’arrivo dei killer, avrebbe provato a scappare, ma è stato ugualmente raggiunto in strada dagli esecutori materiali dell’agguato, i quali lo hanno freddato prima che potesse darsela a gambe. Dopo aver fatto fuori i due obiettivi designati, gli assassini avrebbero fatto perdere le loro tracce “scomparendo” tra le strade del rione. Il brutale e sanguinoso agguato si sarebbe consumato verso le 16:00 circa di questo pomeriggio.
Subito dopo il duplice omicidio sono state avviate le indagini da parte degli investigatori. In particolare è emerso che una delle due vittime, Pasquale Torre, non è che il fratello del “pentito” del clan Lo Russo Mariano Torre. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia furono fondamentali per identificare i responsabili dell’uccisione, avvenuta nel 2015 nel rione Sanità, di Genny Cesarano, vittima innocente di camorra. Gli inquirenti, infatti, non escluderebbero la pista della vendetta trasversale: un avvertimento affinché il “pentito”, ex affiliato del clan, taccia per sempre. Inoltre non sarebbe da scartare anche l’ipotesi che tale eclatante gesto sia stato ordinato dagli stessi capi del clan Lo Russo affinché venga ristabilita l’egemonia del sodalizio criminale in questione, meglio noto come i Capitoni, in un’area che da diverso tempo era diventata terreno di conquista dei clan rivali, in particolar modo quelli della periferia occidentale di Napoli, tornati anch’essi in gran rispolvero con agguati ed esecuzioni. Per le strade della città è vivo il terrore che possa scoppiare una nuova faida di camorra che potrebbe lasciare dietro di sè una lunga scia di morte, di sangue e di paura.
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