Due dei più importanti musei della città di Napoli si uniscono, con la firma di un protocollo d‘intesa, per valorizzazione del territorio: sono il Museo archeologico nazionale di Napoli e la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. Il Mann e il Madre hanno infatti dato vita a un progetto comune che, nel 2021, avrà come tema il Mediterraneo. A inaugurare l’evento sarà una proiezione simbolica, ospitata da oggi fino al 10 gennaio sui portoni d’ingresso di entrambe le strutture, soprattutto per salutare l’anno appena trascorso. Le immagini scelte sono il perfetto connubio delle due istituzioni: molti sono infatti i capolavori dell’archeologia custoditi al Mann (come ad esempio il Toro Farnese, Venere Callipigia, Battaglia di Isso e il Cavallo Mazzocchi) insieme ad alcune opere ospitate al Madre, firmate da artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Clemente, Daniel Buren, Rebecca Horn, Mathilde Rosiere Jannis Kounellis. Tale gioco di movimento e dissolvenze, in loop, dall’imbrunire fino alle 22, sarà accompagnato da una campagna social sulle piattaforme digitali dei due musei, con l’utilizzo, inoltre, di un unico logo comune: Mann/Madre/2021/perl’arte.
A spiegare la natura dell’evento sono il direttore del Mann Paolo Giulierini e la presidente del Madre, Laura Valente: “Mann e Madre non intendono solo sviluppare le connessioni tematiche esistenti tra archeologia e arte contemporanea, in un percorso già precedentemente sperimentato con singole esposizioni, ma soprattutto fare rete per aiutare lo sviluppo di un vero distretto culturale”. Per quanto offrano due tipologie di arte differenti, il Mann e il Madre si sono posti come soggetti attivi soprattutto per promuovere nuove politiche sociali, con particolare attenzione verso le fasce più svantaggiate: “La collaborazione, già a partire dal 2021, si concretizzerà – hanno spiegato Giulierini e Valente – in progetti espositivi integrati pienamente nel quartiere, con attività didattiche e di inclusione per le giovani generazioni. Il primo anno la progettualità ruoterà attorno al tema del Mediterraneo e coinvolgerà i massimi esperti e curatori ma anche giovani creativi under 35, proprio in nome di un’archeologia contemporanea che sappia far dialogare segni, relazioni e visioni differenti”. Tale “accordo” includerà infatti anche percorsi di formazione di nuove professionalità, summer school e residenze, tutte destinate a studenti universitari e giovani creativi. Presenti, inoltre, anche borse di studio e premi per alunni, ricercatori e artisti.