Uno dei monumenti simbolo di Napoli, Castel dell’Ovo, da lunedì 9 maggio riapre alle visite, con accesso dall’ingresso del Borgo Marinari, e riprenderanno tutte le attività culturali previste nel castello.
Il provvedimento di riapertura, dopo i crolli di calcinacci che avevano portato alla chiusura il 13 aprile scorso, è stato emesso al termine dell’installazione del “percorso protetto finalizzato a rendere accessibile Castel dell’Ovo con estrema urgenza così da favorire la tempestiva ripresa delle attività e delle visite al sito”. È quanto si legge in una nota diramata dal Comune di Napoli.

Tra i tanti castelli del capoluogo della Campania, Castel dell’Ovo è quello più antico, precedendo di pochi anni Castel Capuano e di oltre un secolo il Maschio Angioino. Il suo nome è legato ad una bizzarra leggenda risalente al 300 a.C. La storia ci racconta che una gabbia di ferro contenente una caraffa piena d’acqua e con un uovo dentro sarebbe stata appesa dal poeta-mago Publio Virgilio Marone ad una trave nei sotterranei del castello. Sull’uovo e sulla sua integrità si reggeva la stabilità del Castello e quindi dell’intera città di Napoli.
La leggenda raggiunse una tale popolarità che, quando il maremoto del 1370 causò ingenti danni al castello, si pensò che l’uovo magico si fosse rotto. Per tranquillizzare la popolazione si rese necessario l’intervento della Regina Giovanna che ordinò la sostituzione dell’Uovo di Virgilio con un altro uovo affinché qualsiasi altra sciagura fosse scongiurata.
