In occasione del 150º anniversario della nascitadel celebre tenore Enrico Caruso, apre a Napoli il primo museo nazionale a lui dedicato. Allestito nella sala Dorica di Palazzo Reale, con uno spazio di 500 metri quadrati, arricchito da animazioni in 3D, piattaforme multimediali, postazioni audio e installazioni video. Inoltre, digitalizzazione di tremilacinquecento documenti, di cui 110 pezzi originali di rara importanza.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha definito Caruso “Un esempio eccelso del genio italico, primo cantante della storia della musica mondiale a capire e a utilizzare le immense potenzialità dell’industria discografica” Il museo Caruso è il primo progetto concluso tra i 15 del Piano complessivamente finanziati con 23 milioni di euro dal ministro della Cultura. A ricordalo è il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani “L’allestimento rientra tra gli interventi programmati nell’ambito del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali“. A coordinare il lavoro, con un team di 115 persone, l’architetto Almerinda Padricelli.
Il museo offre un’ampia varietà di oggetti che testimoniano la fama e l’influenza di Caruso a livello internazionale. Dagli archivi Ricordi e Puccini ai teatri San Carlo, La Scala e il Metropolitan, fino alla Cineteca di Bologna e al MoMA. Numerosi i partner che hanno contribuito alla creazione di questa esposizione unica. Luciano Pituello, presidente dell’associazione Museo Enrico Caruso e del Centro Studi Carusiani di Milano, è stato un donatore speciale per il progetto.
All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il direttore generale dei musei del MiC, Massimo Osanna. La curatrice Laura Valente afferma che Caruso è diventato un’icona dell’italianità nobile e leggendaria, simbolo di un artista che ha conquistato l’ammirazione di re, regine e persone comuni, incarnando il sentimento popolare dell’Italia contadina con nobiltà e maestria.
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