La Guardia di Finanza di Napoli ha confiscato beni per 1,3 milioni di euro nei confronti delle figlie del defunto G.C. alias “Ciruzzo a Varchetella”. Lo stesso avrebbe avuto un ruolo di spicco nella malavita a partire dagli anni 80′, avrebbe gestito grandi somme di denaro che confluivano sul suo conto ma erano delle maggiori organizzazioni camorristiche della zona. I conti del pregiudicato si sono arricchiti di oltre 6 miliardi di vecchie lire e ci sarebbe traccia dell’emissione di assegni per importi elevati a favore di esponenti di spicco di vari clan del territorio come Nuvoletta, Zaza e Pupetta Maresca. “Ciruzzo a Varchetella” oltre a creare sodalizi anche con il clan del Casalesi e dei Contini avrebbe subito un sequestro di beni pari a 30 miliardi di vecchie lire con conti bloccati tra la Svizzera e l’Italia. Numerose le quote confiscate, tra cui conti bancari e polizze intestate alle figlie.
Colpire il patrimonio economico di un clan è fondamentale per contrastare le attività illecite. Non dimentichiamo che molti beni presi alla camorra vengono riutilizzati a fini sociali, lì dove c’è il cemento, l’abuso di potere, qualcosa conquistato con la forza può dar vita ad un nuovo inizio, fatto della presenza forte dello Stato sul territorio.