Di atti vandalici ai danni di elementi dell’arredo urbano delle nostre città le cronache di tutti i giorni sono, purtroppo, troppo spesso colme all’inverosimile; a farne le spese, nella maggior parte dei casi, sono gli oggetti di uso comune, spesso resi inservibili con una noncuranza per la cosa pubblica che lascia attoniti e incide profondamente sulla qualità della vita dei nostri centri urbani. Capita, tuttavia, che talvolta a finire nel mirino di queste bande di vandali, di età tendenzialmente molto giovane, siano le opere d’arte di cui le nostre strade sono, fortunatamente, molto ben fornite.
È il caso di Wolves coming, l’installazione dell’artista contemporaneo Liu Ruowang che aveva riempito lo spazio antistante palazzo San Giacomo, in piazza Municipio, con delle grandi sculture in ferro ritraenti un branco di lupi nell’atto di accerchiare un cacciatore. I vandali, agendo con ogni probabilità col favore delle tenebre, hanno manomesso la creazione dello scultore cinese spostando le pesanti statue in maniera tale da alterare il significato originale dell’opera. Quanti si sono trovati a transitare per la piazza nel corso della mattinata, hanno trovato alcuni dei lupi col muso rivolto verso l’esterno del gruppo scultoreo e altri disposti in una specie di grottesca fila indiana. Il muso di uno degli animali, inoltre, è risultato essere stato imbrattato con della vernice di colore rosso.
L’opera, composta da oltre cento pezzi, era stata inaugurata in pompa magna il 13 novembre 2019 e aveva, da subito, catalizzato l’attenzione di quanti, cittadini e turisti, vi si erano imbattuti camminando all’ombra del Maschio Angioino. Intenzione del suo autore era di creare un’allegoria delle conseguenze dell’eccessivo sfruttamento delle risorse del pianeta Terra da parte dell’essere umano, con una natura devastata che, come le fauci minacciose del branco di lupi, finirà per ribellarsi e ritorcersi contro le perverse regole della nostra frenetica società.
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