Esistono luoghi che non smettono mai di sorprendere ed emozionare. Sono i luoghi dove ogni piccolo sforzo non rimane mai isolato, dove ogni gesto non è mai singolo e diventa automaticamente una storia. Sono questi i luoghi della resistenza, la resistenza che senza paura strizza l’occhio alle difficoltà. Nel rione Sanità, quartiere Stella, uno tra i più antichi della città di Napoli, tutto ciò è all’ordine del giorno, ancora di più dopo i mesi della quarantena e nel periodo della difficile ripresa post-Covid, con la parola “sopravvivenza” che combatte ogni giorno con la parola “speranza”. Un luogo unico, che conserva nelle sue strade e nei prestigiosi edifici laici e religiosi alcune tra le più importanti testimonianze del patrimonio storico-artistico cittadino. Qui, tra l’altro, vi sono i natali del principe della risata Antonio De Curtis in arte Totò. Qui, ci si può imbattere in luoghi di crescita, rifugio e ispirazione per grandi artisti, basti pensare che Eduardo De Filippo ha reso il rione un set a cielo aperto nel quale ambientare le sue commedie. Ed è proprio partendo dalla conoscenza del luogo e delle sue potenzialità che, da oltre dieci anni, al rione Sanità è in atto una vera e propria azione di rinascita, che ha acceso una nuova luce e una nuova consapevolezza negli occhi di chi lo vive, riducendo notevolmente la distanza con il resto della città.

Da pochi giorni è stato riaperto al pubblico uno tra i suoi luoghi più significativi: le Catacombe di San Gennaro. Dopo mesi di stop a causa della pandemia, infatti, il sito è stato riaperto con un’importante cerimonia che ha acceso nuovamente i riflettori sull’importanza della cultura come volano di crescita e di sviluppo per il territorio. In occasione dell’evento, padre Antonio Loffredo, il parroco della basilica di Santa Maria della Sanità e direttore delle Catacombe, ha sottolineato che “il cambiamento avvenuto alla Sanità è frutto di una rete che auspichiamo possa essere modello per altre città. Siamo fieri e onorati – ha aggiunto – che gli imprenditori napoletani ci sostengano e supportino questo progetto. Parafrasando le parole di Papa Francesco, ‘Nessuno di noi si salva da solo‘, e il loro contributo e sostegno ai nostri progetti concreti è fondamentale“. Il sito ha registrato solo nel corso del 2019 ben 100mila visitatori, come ha evidenziato Vincenzo Porzio della cooperativa La Paranza che gestisce le Catacombe. Da parte sua, Giovanni Lombardi, presidente e fondatore del gruppo Tecno, partner e sponsor del progetto, ha dichiarato durante la serata dell’inaugurazione: “Nostra intenzione, grazie alla tecnologia, è quella di avviare e sostenere il progetto ‘Collina dell’arte’, comune e condiviso tra il Mann, le Catacombe e il Museo e Real Bosco di Capodimonte. Le Catacombe con il loro quartiere ambiscono a diventare il laboratorio nel quale si sviluppano le relazioni tra il sociale, gli enti, i beni culturali e gli imprenditori, con l’obiettivo di innovare gli stessi beni culturali“.


Ed è proprio seguendo questo spirito di rete e collaborazione che prendono vita e si concretizzano sogni e aspettative, così che alle riaperture importanti se ne affiancano nel rione altre a loro volta molto significative. D’altra parte, Sant’Agostino sosteneva che “la Speranza ha due bellissime figlie: lo Sdegno e il Coraggio di cambiare le cose così come sono“. Ed è proprio il coraggio il protagonista della storia di Cesare Poli, un giovane nato e cresciuto al rione Sanità, che da pochi giorni ha aperto il suo negozio di barbiere. In un momento storico così complicato, che ha portato alla chiusura di moltissimi esercizi commerciali, l’apertura di un nuovo spazio, in un quartiere non facile, rappresenta simbolicamente un atto di coraggio e di speranza. Così, con i suoi cinquanta metri quadrati, Perseverance Barber’s, questo il suo nome significativo, si propone anche come un piccolo presidio di speranza, che però racchiude in sé un grande progetto e proietta al suo interno un microcosmo fatto di passione e perseveranza appunto, l’intenzione che ha da sempre guidato Cesare nella sua scelta. “L’idea di aprire un mio spazio – racconta – è nata e progettata proprio quando è iniziata la pandemia. Ma era un sogno troppo grande al quale potere rinunciare. Io sono figlio di questo quartiere e ho sempre creduto che alla fine tanti sforzi sarebbero stati ripagati“. Ed è proprio grazie al legame con il quartiere che prende vita il progetto, interamente realizzato dall’impresa edile locale di Salvatore Fiorillo e inaugurato con una torta e i fiocchi di neve di Ciro Poppella. All’inaugurazione hanno preso parte anche i rappresentanti della Municipalità, da sempre attenti a sostenere i progetti del territorio, e lo stesso don Antonio Loffredo, a testimonianza della costante vicinanza a ogni iniziativa che si avvia nel quartiere.


Il nome di Cesare Poli, peraltro, è legato a doppia mandata al rione, poiché lui è anche il presidente della Sanità United, il progetto calcistico presentato lo scorso settembre e che lo vede coinvolto assieme a Michele Zagarola, Francesco Dell’Aquila e Luca Zagarola. Si tratta di un progetto trasversale, sportivo e sociale insieme, patrocinato dalla fondazione di Comunità San Gennaro onlus e dalla terza Municipalità del Comune di Napoli, nato proprio con l’intenzione di restituire una realtà calcistica solida al rione. Aggregazione e solidarietà, infatti, hanno guidato i giovani nella costruzione della squadra, che grazie al sostegno delle realtà imprenditoriali del territorio e alla partecipazione attiva delle istituzioni e delle associazioni, può vantare anche tra le sue fila alcuni tra i più interessanti protagonisti e giovani promesse del calcio cittadino. E un ulteriore stimolo per lo sviluppo futuro di questo altro importante progetto è stato l’avvio della ristrutturazione del campo storico San Gennaro.

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