Le nausee in gravidanza, comunemente sperimentate da circa l’80% delle donne, con conseguenze gravi in una piccola percentuale, tra l’1% e il 3%, richiedendo addirittura ricoveri ospedalieri a causa dell’iperemesi gravidica, la principale causa di ricovero nei primi tre mesi di gravidanza. Fino ad ora, il motivo di questi disturbi era poco chiaro.
Ebbene, un team di ricercatori internazionali, provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dallo Sri Lanka, ne ha identificato il colpevole: si tratta un ormone prodotto dal feto, una proteina nota come Gdf15. La ricerca, pubblicata su Nature, indica che la sensibilità della madre a questo ormone è determinante per la gravità dei sintomi, aprendo nuove prospettive per la prevenzione e il trattamento.
Grazie a questo studio, commenta il Professor Sir Stephen O’Rahilly, co-direttore dell’Istituto di Scienze Metaboliche Wellcome-Medical Research Council presso l’Università di Cambridge, ora sappiamo perché esiste il mal di gravidanza: “Il bambino che cresce nel grembo materno produce un ormone a livelli a cui la madre non è abituata. Più è sensibile a questo ormone, più diventerà malata. Sapere questo ci dà un indizio su come evitarlo. E ci rende anche più fiduciosi del fatto che impedire a Gdf15 di accedere al suo recettore altamente specifico nel cervello materno costituirà alla fine la base per un modo efficace e sicuro di trattare il disturbo“. Stephen O’Rahilly, afferma che la conoscenza della sensibilità della madre a GDF15 suggerisce possibili soluzioni preventive. Ridurre i livelli di GDF15 potrebbe essere una via sicura per affrontare il problema.
Le terapie attuali per il mal di gravidanza sono parzialmente efficaci, ma spesso il disturbo viene sottovalutato e le donne sono trattate in modo inadeguato a causa della paura di utilizzare farmaci durante la gravidanza. I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da studi condotti presso il Rosie Maternity Hospital e il Peterborough City Hospital, utilizzando una combinazione di approcci come la genetica umana, nuovi metodi di misurazione degli ormoni nel sangue delle donne incinte e studi su cellule e topi. Il risultato mostra una chiara correlazione tra la quantità di Gdf15 prodotta dalla placenta e immessa nel flusso sanguigno della madre, e la sensibilità della donna all’effetto nauseante di questo ormone.