Crediti di imposta derivanti dal Sisma bonus e dal 110% per un ammontare totale di 17.545.183,00 di euro relativi a lavori edili mai eseguiti, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Caserta. Nello specifico, nelle giornate del 4 e 5 ottobre 2023, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, con la collaborazione di altri reparti, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Il sequestro riguarda crediti di imposta attraverso interventi antisismici fittizi, sfruttando i benefici fiscali previsti dal “Sismabonus” per edifici soggetti a demolizione e ricostruzione. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, sotto la direzione e il coordinamento dei magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno accertato che, imprenditori edili, professionisti e tecnici avrebbero attestato in modo falso, anche attraverso false affermazioni sul rischio sismico, la demolizione di un edificio inesistente e la ristrutturazione di un complesso residenziale mai realizzato su un’area già sottoposta a sequestro giudiziario. Questa frode era finalizzata a ottenere indebitamente agevolazioni fiscali per poi procedere a una simulata alienazione tra una società e una cooperativa di comodo, entrambe legate a un unico centro di interessi.
I crediti fittizi così accumulati sono stati ceduti, in parte, dalla cooperativa acquirente alla stessa società venditrice come pagamento parziale. Quest’ultima ha utilizzato i crediti come “moneta fiscale” per pagare debiti tributari e li ha ceduti a altri soggetti legati alla stessa “cabina di regia”, che a loro volta hanno compensato, ceduto o monetizzato il credito inesistente.
Il sequestro preventivo è stato adottato per impedire ulteriori circolazioni e utilizzi illeciti dei crediti fittizi ancora presenti nei registri fiscali, per un totale di 12.293.006,11 euro. Per le indebite compensazioni dei debiti tributari, superiori alla soglia di punibilità penale, è stato eseguito il sequestro preventivo, anche nella forma “per equivalente”, corrispondente al profitto dell’illecito risparmio di imposta, per 132.000 euro. Per la parte restante, oltre i 5.000.000 di euro, verrà richiesta l’intervento dell’Ufficio Finanziario per l’applicazione delle sanzioni amministrative dal 100% al 200% dell’importo del credito. Tutto quanto sopra è reso noto nell’esercizio del diritto di cronaca, nel rispetto dei diritti degli indagati, presunti innocenti fino a sentenza irrevocabile.
