Il carcere di Santa Maria Capua Vetere continua a essere teatro di violenze e atti di insubordinazione. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni di alcuni degli agenti della polizia penitenziaria che, nella notte appena trascorsa, sarebbero stati aggrediti da un gruppo di detenuti durante l’ennesima rivolta carceraria. Episodi simili sarebbero accaduti anche nella mattinata. La situazione nel carcere sammaritano sta diventando sempre più complessa. Le polemiche sono scoppiate quando giovedì scorso, nell’ambito di un’inchiesta condotta dai magistrati della locale Procura della Repubblica, sono finiti nel mirino delle indagini quarantaquattro agenti accusati di violenze e di torture consumatesi nei confronti dei detenuti nella notte tra il 5 e 6 aprile, in piena emergenza Covid.
In quel frangente, ben sei persone tra reclusi e personale carcerario risultarono positivi al Coronavirus, al punto che tra l’allarme e la preoccupazione i detenuti decisero di protestare. La reazione della polizia penitenziaria fu immediata e, nel tentativo di sedare le rivolte, sarebbero stati compiuti alcuni pestaggi che allarmarono il garante dei detenuti e l’associazione per i diritti umani Antigone, che esposero formale denuncia. A gettare benzina sul fuoco su una situazione già di per sé estremamente critica, in settimana è arrivata nel carcere sammaritano la visita di Matteo Salvini, il quale si è schierato dalla parte degli agenti indagati, non accettando, a suo dire, il clima da caccia alle streghe nei confronti dei poliziotti.
Ma le violenze non sono finite qui. Questa notte, infatti, l’istituto penitenziario casertano sarebbe piombato nuovamente nel caos quando due detenuti extracomunitari rinchiusi nel reparto Danubio avrebbero aggredito una pattuglia di guardia. Nel corso delle colluttazioni avvenute nei locali dell’infermeria, i due carcerati sono riusciti a impossessarsi delle chiavi del reparto, mentre l’agente colpito è stato accompagnato in ospedale. Uno dei due aggressori non sarebbe nuovo ad atti di violenza e di insubordinazione, poiché già in precedenti occasioni era stato protagonista di comportamenti simili, aggredendo diversi poliziotti della penitenziaria. Una situazione chiaramente incandescente, che potrebbe precipitare nuovamente, con rappresaglie e azioni di violenza gratuita, da un momento all’altro.
Sulle rivolte avvenute stanotte è intervenuto il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo, che ha chiesto l’intervento immediato del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Accertamenti urgenti sono stati disposti dal capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia, il quale ha invitato il provveditore regionale della Campania Antonio Fullone e il vice capo del Dap Roberto Tartaglia a recarsi sul posto. Anche Leo Beneduci, segretario generale dell’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, ha richiesto l’adozione di provvedimenti urgenti prima che si perda il controllo di una situazione estremamente critica. In queste ore, per cercare di ristabilire l’ordine all’interno della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, sono giunte sul luogo anche diverse pattuglie della polizia di Stato.
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