Uno scenario preoccupante di espansione del contagio da Coronavirus che potrebbe portare a gravi conseguenze per la salute di molti detenuti in Terra di lavoro. È il quadro che si presenta oggi all’interno della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dopo l’ufficializzazione di altre tre positività al virus riscontrate tra i reclusi della struttura carceraria del Casertano. Con questi ultimi dati, il numero di persone risultate positive all’interno del penitenziario sammaritano sale a 6: i primi casi erano stati registrati su due membri del personale sanitario, un medico e un infermiere, mentre la notizia del primo contagiato fra i detenuti era arrivata meno di una settimana fa, nella giornata di sabato 4 aprile. A confermare il quadro preoccupante sono stati Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, e il provveditore Antonio Fullone. In una nota congiunta, i due hanno fornito rassicurazioni sullo stato di salute dei nuovi casi, asserendo che dall’interno della sezione del carcere da cui provengono i tre non giungono notizie di persone in cattivo stato di salute o con sintomi riconducibili al Covid-19: gli stessi detenuti positivi, al momento, risulterebbero assolutamente asintomatici.
Ciambriello e Fullone hanno inoltre garantito che tutti i reclusi di Santa Maria Capua Vetere sono seguiti e valutati con la massima attenzione sin dallo scoppio dell’emergenza epidemiologica e che, a partire dal giorno del primo caso di positività di sabato, sono stati già effettuati 200 test sierologici rapidi nella giornata successiva e altri 200 tamponi naso-faringei nella giornata di lunedì, sia sui detenuti sia su tutto il personale in servizio nella struttura. Il caso del 4 aprile, il primo recluso positivo al Coronavirus su tutto il territorio campano, aveva riguardato un ex deputato di origine siciliana, attualmente sotto processo per reati di mafia, il quale immediatamente dopo i risultati del test era stato trasferito all’ospedale Cotugno di Napoli.