Un grosso incendio è scoppiato questa sera nei locali dell’ex stabilimento della Eldo Italia Spa di Orta di Atella, in provincia di Caserta. Erano circa le 18:30 quando le fiame hanno iniziato a divampare all’interno del fabbricato, avvolgendolo in una bolgia di fuoco. Una pericolosa nube tossica, nel giro di pochissimi minuti, si è così alzata dal sito dell’incendio per riversarsi sull’abitato circostante, costrigendo i residenti del quartiere compreso tra via Clanio, via Toscanini, via Ghandi, via De Andrè, via Battisti e via Murolo a chiudere porte e finestre per evitare di respirare le esalazioni tossiche scaturite dalla combustione. Sul luogo dell’incendio sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Caserta, coadiuvati dai militari dell’Arma dei carabinieri di Marcianise e dagli agenti della polizia municipale di Orta di Atella i quali hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area.

In queste ore sono in corso le difficili operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco che procederanno con molta probabilità durante tutto l’arco della serata vista la gravità dell’incendio. Le fiamme, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero scoppiate all’interno dello stabile, per poi propagarsi in diversi ambienti del capannone dell’azienda, il che avrebbe complicato l’intervento dei vigili del fuoco i quali sono dovuti intervenire con il supporto di ben quattro autobotti e un’autoscala nel tentativo non facile di domare le fiamme dall’alto. Non è tuttavia la prima volta che l’ex stabilimento della Eldo venga avvolto dal fuoco. Già nel mese scorso lo stesso sito era stato teatro di un principio di incendio mentre nel marzo del 2020 le fiamme danneggiarono parte della copertura del fabbricato. In questi giorni, inoltre, i cittadini residenti in via Murolo, adiacente al capannone, avevano già segnalato la presenza di alcuni roghi.

L’ex stabilimento della Eldo si trova attualmente sotto sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria in virtù del fallimento, dichiarato nel 2014, del gruppo imprenditoriale che gestiva le sorti dell’omonima azienda di vendita e distribuzione di elettrodomestici. Da allora l’intero plesso, gestito dalla curatela fallimentare, è stato abbandonato a se stesso diventando un ricettacolo di rifiuti di ogni tipo. Visto il grande numero di incendi che hanno colpito l’ex sito produttivo atellano dal 2020 a questa parte, non sarebbe da escludere la pista dolosa dietro questi frequenti avvenimenti. Tuttavia sarà compito della Procura e delle forze dell’ordine indagare sull’accaduto e accertare se dietro questo ennesimo disastro ambientale che ha colpito l’Agro atellano, già tristemente noto per trovarsi nel cuore della Terra dei Fuochi, si celi o meno una possibile regia criminale. I sospetti che dietro ci sia la mano dell’uomo restano comunque molto forti.

Sul luogo dell’incendio si è recato tempestivamente anche il sindaco di Orta di Atella Vincenzo Gaudino accompagnato dall’assessore all’Ambiente Vincenzo Tosti e dal consigliere comunale Pasquale Lamberti i quali stanno monitorando attentamente la situazione. Allertati anche i tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente della Campania (Arpac) al fine di effettuare dei rilevamenti chimico-biologici nell’aria e sul suolo per valutare in maniera precisa l’impatto ambientale di questo ennesimo disastroso incendio a causa del quale, a pagarne le spese, sono ancora una volta l’ambiente e la salute dei cittadini. Il primo cittadino atellano ha pertanto invitato gli abitanti dei quartieri limitrofi allo stabilimento di chiudere porte e finestre nonché di tenersi lontani dal sito dell’incendio onde evitare di respirarne i fumi tossici. Inoltre è vivamente consigliato evitare di raccogliere e di consumare la frutta e la verdura provenienti dai fondi agricoli cirocastanti all’azienda in quanto potrebbero risultare contaminati.
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