Chi non ha mai sofferto di secchezza, irritazioni o prurito in concomitanza con il periodo invernale? Con l’abbassarsi delle temperature il nostro corpo è vittima di continue aggressioni da agenti esterni, che mettono a dura prova le sue naturali difese. La cute, essendo la prima linea di difesa dell’organismo, è facilmente soggetta ad alterazioni. La xerosi cutanea meglio nota come “pelle secca” è la diretta conseguenza della disidratazione della cute nonché alterazione dello strato corneo.
Per comprendere tale problema è necessario fare un passo indietro, andando ad analizzare la composizione di tale strato, i cui componenti strutturali sono rappresentati dai corneociti (i mattoni) tenuti insieme da una membrana lipidica lamellare intercellulare (il cemento), costituita principalmente ceramidi, colesterolo e acidi grassi, i quali hanno un ruolo fondamentale nel regolare l’entità della perdita d’acqua transepidermica (TEWL).
La capacità dello strato corneo di regolare il TEWL, trattenere umidità per un’equilibrata desquamazione e avere una selettiva permeabilità verso sostanze esogene ed endogene sono fattori che vanno a creare la cosiddetta “barriera epidermica”. Per cui, se normalmente vengono prodotte sostanze igroscopiche e idrosolubili, che vanno a costituire il fattore naturale di idratazione o NMF, in grado di legare e trattenere le molecole d’acqua, la perdita di queste fa sì che si abbia disidratazione cutanea per evaporazione.
Per evitare un progressivo peggioramento che potrebbe avere conseguenze via via più gravi è bene prestare alcuni semplici accorgimenti come: proteggersi da forti variazioni climatiche ed evitare ambienti secchi, che possono favorire la perdita di acqua superficiale; detergere la pelle con prodotti non aggressivi a basso contenuto di tensioattivi che non alterino il film idrolipidico; utilizzare sostanze umettanti ed emollienti; seguire una sana alimentazione nonché idratazione quotidiana
Dal punto di vista cosmetico arrivano in soccorso prodotti quali urea, lattato, glicerolo, ceramidi, acido ialuronico e se al mattino è consigliato l’uso di creme idratanti, con una bassa percentuale di componenti grasse al fine di proteggere dagli agenti atmosferici, di sera sono da preferire creme nutrienti, emollienti ricche di vitamine che possano ridare elasticità alla pelle.
Oltre ad una terapia topica si può agire anche “dall’interno”, spostando l’attenzione sull’alimentazione. In tal caso è consigliata l’assunzione di cibi ricchi di acidi grassi buoni polinsaturi e vitamine A, C ed E (antiossidanti). Quindi sì a mandorle, noci, zucca, o ancora cibi ricchi di omega 3, quali ad esempio pesce o semi di lino e sali minerali.
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