Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, i pensionati italiani possono aspettarsi non solo la consueta tredicesima ma anche un ulteriore vantaggio: il Bonus Tredicesima. Questa somma supplementare, prevista dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 388 del 23 dicembre 2020, rappresenta un contributo extra che può alleviare le spese durante il periodo natalizio. Tuttavia, non tutti i pensionati avranno accesso a questa agevolazione, poiché è legata a specifici requisiti di reddito.

Il Bonus Tredicesima è introdotto per la prima volta con la Legge di Bilancio 2021 e rappresenta un importo extra aggiunto al cedolino pensionistico di dicembre. È importante notare che questo beneficio non costituisce reddito per il percettore e, di conseguenza, non è soggetto a tassazione. Inoltre, non incide sul calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Chi ne ha diritto:
Il Bonus Tredicesima è destinato ai seguenti gruppi di pensionati:
- I titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa;
- I titolari di forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli enti privatizzati di cui al d.lgs 509/1994
Chi non ne ha diritto:
Il Bonus Tredicesima non sarà erogato a chi percepisce trattamenti assistenziali e ai titolari di pensione dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e di trattamenti non aventi natura di pensione. Inoltre, coloro con un reddito superiore a 7.327,32 euro, ma inferiore a 7.482,26 euro (trattamento minimo annuo), avranno diritto a un assegno parziale del Bonus Tredicesima.
In sintesi, il Bonus Tredicesima rappresenta un beneficio extra per i pensionati italiani a dicembre, ma è fondamentale comprendere i criteri di idoneità e i limiti di reddito per garantire il diritto a questa cifra aggiuntiva.
