L’informativa sulla sconcertante vicenda di Casertana-Viterbese (che aveva suscitato l’ira anche del sindaco di Caserta, Carlo Marino) sarebbe già sulla scrivania del procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, che potrebbe dunque aprire un’indagine anche già in giornata, per approfondire eventuali ipotesi di reato relative alla partita del campionato di Lega Pro disputata domenica allo stadio Pinto di Caserta, con la squadra di casa scesa in campo con soli nove uomini, a causa di un focolaio da Covid-19 che ha coinvolto ben quindici calciatori della rosa. Tra i nove, ve ne erano anche tre febbricitanti e due di loro, dopo la partita, sono risultati positivi Coronavirus.
Ai giocatori con la febbre erano stati effettuati i tamponi molecolari, nell’immediato pre-partita, col personale della Asl che era intervenuto su richiesta del medico sociale della Casertana. Però, poi, la partita s’è disputata ugualmente, nonostante proprio l’Asl avesse richiesto qualche ora per poter fornire alle due società coinvolte l’esito dei tamponi e nonostante la stessa Casertana avesse chiesto alla Lega di Serie C di posticipare alle ore 21 l’inizio del match, previsto originariamente alle 17.30 e poi disputato alle 18.15. Ieri, peraltro, l’Asl ha spiegato di essere intervenuta domenica soltanto per effettuare i tamponi, ma che non aveva ricevuto nessuna richiesta di parere sull’opportunità di giocare o meno il match, visto l’elevato numero di positivi tra le file della Casertana. Su sollecitazione del club, invece, quel parere lo fornirà oggi, con riferimento alla prossima partita che la Casertana dovrà disputare domani in casa della Juve Stabia. Nel frattempo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ricosturirà nei dettagli una vicenda che sembra ancora ben lungi dall’essere conclusa.

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