Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, alle prime luci dell’alba, sono scattate le misure cautelari per tre indagati a vario titolo di estorsione, tentata estorsione in concorso, detenzione e porto illegale di armi, con le aggravanti delle finalità mafiose ai danni di titolari di attività di ristorazione, commercianti al dettaglio e rivenditori nel mercato ittico di Pozzuoli, con richieste di somme di denaro tra gli 800 e 3000 euro, minacciati anche con l’uso di mitragliatrici e pistole.
Le attività investigative hanno messo in luce alcuni episodi estorsivi perpetrati, tra settembre e dicembre 2017, da un gruppo di soggetti facenti capo ad A.C., detto “Fantasma”, il quale, forte dell’assenza dal territorio dei capi storici del clan Longombardi, avrebbe posto in essere numerosi raid armati, più di dieci in tre mesi, nei confronti delle attività commerciali del territorio. Diverse le segnalazioni e le denunce che hanno portato alla conclusione, almeno in prima battuta, delle indagini. Intercettazioni anche ambientali e testimonianze di quanto è successo negli ultimi mesi hanno portato a questa azione da parte delle forze dell’ordine. Fondamentale il ritrovamento di un’agenda dove era contenuta tutta la contabilità, con scrittura anche criptica, i nominativi dei commercianti da taglieggiare e le somme da versare.
Meno di un mese fa anche la denuncia del Consigliere del M5S Caso alla struttura di via Fasano. Rampe di accesso con pendenze elevate, l’acqua non defluisce bene verso le apposite griglie di raccolta, mancanza di aeratori, spogliatoi promiscui non attrezzati, e rivestimenti negli stand alimentari non a norma. Errori visibili, sottolinea Caso che demanda la situazione critica al sindaco Vincenzo Figliolia.
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