La lotta all’illegalità è incessante, lo sanno bene le forze dell’ordine, impegnate su più fronti, tra i quali certamente figura il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, divenuto quasi un elemento di folklore tutto napoletano. Proprio a Napoli, nel corso della mattina di ieri, giovedì 30 luglio, gli agenti del commissariato Decumani, con il supporto del personale della società Anm, hanno effettuato un servizio
straordinario di controllo del territorio in via del Sole, vico Sant’Aniello a Caponapoli e piazzetta Sant’Andrea delle Dame. I poliziotti hanno bloccato due uomini del posto, di 54 e 52 anni, con precedenti di polizia, e li hanno denunciati poiché sorpresi nuovamente a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo. Contestualmente hanno notificato loro un ordine di allontanamento. Nel corso dell’attività sono state anche contestate 57 violazioni del codice della strada per sosta irregolare dei veicoli. Infine, un sessantaquattrenne napoletano è stato denunciato per ricettazione: dopo aver parcheggiato l’auto nell’area di sosta riservata ai disabili, aveva esposto un tagliando di sosta per portatori di handicap risultato rubato.
Solo l’altro ieri, sempre con riferimento al tema dei parcheggiatori abusivi, il personale del commissariato di San Ferdinando, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di quaranta persone indagate poiché percepivano il reddito di cittadinanza e, nel frattempo, svolgevano il lavoro di parcheggiatore abusivo. Durante le indagini, avviate nel dicembre 2018 e concluse esattamente un anno dopo, si è scoperto che i colpevoli svolgevano stabilmente le attività illecite in zone piuttosto frequentate di Napoli, come in via Chiatamone, Riviera di Chiaia, largo Vasto a Chiaia, via Nisco, via Orsini, via Carducci, via Fornari e anche sul lungomare Caracciolo. Dopo le verifiche effettuate presso l’Inps, in cui si evinceva che gli uomini percepivano tale reddito, è stata attivata quindi la procedura per la revoca del beneficio e la restituzione delle somme indebitamente percepite.
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