Rapporto Censis 2020: 7,6 milioni di famiglie in difficoltà in Italia e 500mila nuovi poveri
I dati pubblicati dall'istituto di ricerca sono drammatici e lanciano l'allarme in un Paese impoverito dalla pandemia e dilaniato da enormi diseguaglianze sociali
Sarà un Natale difficile, duramente provato dalla crisi economica, che sta colpendo in maniera spietata le famiglie italiane con reddito medio-basso. È il quadro socio-economico che emerge dall’ultimo rapporto sullo stato di salute dell’economia in Italia pubblicato dal Censis. I numeri e i costi della crisi esplicitati nello studio pubblicato dall’istituto di ricerca sono estremamente allarmanti e gettano nello sgomento anche gli economisti più ottimisti: in totale sono 7 milioni e 600mila le famiglie che si sono trovate ad affrontare le enormi difficoltà sociali ed economiche provocate dalla crisi, mentre sono 5 milioni gli italiani che si trovano in uno stato di povertà assoluta e che ogni giorno hanno difficoltà a mettere il piatto a tavola. Nel 2020 si è verificata una preoccupante quanto drammatica impennata delle persone povere, aumentate nel giro di pochi mesi di oltre mezzo milione.
Secondo i dati raccolti dal Censis oltre il 60% degli italiani ha paura di perdere il lavoro o il reddito, creando così, anche per chi un lavoro ce l’ha, una forte insicurezza e incertezza sul futuro. A destare forte preoccupazione è anche il cosiddetto gender gap, ossia la disparità economica e di salario tra generi: tra uomini e donne, infatti, ci sono ben venti punti di differenza nel tasso di occupazione. Le donne che hanno perso il posto di lavoro a causa della pandemia sono infatti il doppio rispetto agli uomini. Il 54% di coloro che sono impegnate in attività lavorative hanno inoltre denunciato un aumento dello stress da lavoro che è andato a gravare ulteriormente sulle già difficili condizioni familiari. Il rapporto evidenzia un altro grande problema irrisolto del nostro Paese, che durante il 2020 si è aggravato ancora di più: si tratta del gap generazionale. La crisi ha colpito in maniera spietata proprio i più giovani, tra i quali il tasso di occupazione si è drasticamente abbassato, a cui si aggiungono le enormi difficoltà riscontrate nel trovare lavoro in questo periodo.
A preoccupare gli analisti dell’istituto di ricerca è anche il digital divide, ossia l’impossibilità da parte degli utenti di accedere in maniera costante alle risorse del web e alle piattaforme digitali: il 40% delle famiglie a basso reddito, infatti, non ha la possibilità di usufruire della rete. Lo studio rivela, infine, che 23,2 milioni di italiani hanno dovuto fronteggiare difficoltà economiche inedite, come quella legata alla riduzione del reddito, che ha costretto molti risparmiatori a dover prelevare ingenti somme di denaro dai propri conti bancari. Il 53% delle persone che versano in condizioni di basso reddito ha infatti paura di restarne senza, mentre il 42% vede il proprio lavoro a rischio. Sull’orlo del baratro si troverebbero inoltre 460mila piccole e medie imprese, che sono a un passo dalla chiusura. Il quadro complessivo che emerge dal rapporto è dunque chiaro e desolante e, man mano che entriamo nel profondo della crisi, le famiglie non solo diventano sempre più povere, ma ad ampliarsi sono soprattutto le disparità sociali ed economiche: si allarga infatti la forbice tra classi sociali e ad aumentare sono anche e soprattutto le disuguaglianze tra le donne e tra i più giovani. Il futuro si fa dunque sempre più incerto e sempre più povero per milioni di italiani.
Di fronte ai numeri della crisi in aumento ha espresso forte preoccupazione Giuseppe De Rita, presidente del Censis, secondo il quale questa situazione sta mettendo a dura prova il welfare e soprattutto la coesione sociale, lasciando una società più impaurita, più povera e più diseguale. Una condizione drammatica dunque, che ha bisogno dello sforzo e della collaborazione di tutti, dello Stato, del mondo delle imprese e dei mercati. Dello stesso avviso è Moreno Zani, presidente di Tendercapital, una delle più importanti società d’investimento a livello globale, per il quale solamente una società più inclusiva, fondata sullo sviluppo sostenibile e con un sistema fiscale equo può rispondere in maniera adeguata ai bisogni dei cittadini e colmare i gap economici ampliati dall’attuale crisi epidemiologica. Sui dati pubblicati dal rapporto si è espresso anche Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza Covid-19, il quale ha confermato il suo personale impegno affinché il Governo salvaguardi con misure di sostegno economico adeguate le fasce più deboli della popolazione e quelle considerate più a rischio.
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