Lo scorso 17 febbraio, le registrazioni del sistema di videosorveglianza interno della Reggia di Caserta mostravano la caduta di una delle lanterne poste nel portico del palazzo reale. A seguito della visione delle immagini delle telecamere, la direzione ha escluso che il danneggiamento sia avvenuto per colpa dei visitatori. Sembra, invece, che il problema sia attribuibile alla saldatura: la lanterna deve aver ceduto per la troppa vecchiaia della struttura e per il processo di corrosione ormai in atto da secoli. La lanterna, infatti, è databile (presumibilmente) nell’Ottocento. Dopo l’episodio, il manufatto è stato portato all’interno dei laboratori della Reggia, affidato alle mani sapienti degli specialisti per le operazioni di restauro. I restauratori della Reggia di Caserta, in collaborazione con i conservatori della Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, stanno effettuando le attività di recupero dell’antica lanterna.
Il manufatto dell’Ottocento sarà sottoposto ad una serie di prove di pulitura, che torneranno a far risplendere la pregiata decorazione a cesello, in ottone, nascosta dai secoli e da numerosi strati di vernice verde. L’intelaiatura della lanterna ha una struttura esagonale ed è costituita da rame e ferro, a sua volta trattata con vari tipi di vernici nel corso dei decenni. La superficie della lanterna, per forza di cose, è interessata da un avanzato processo di corrosione, che sta portando ad un graduale indebolimento di tutto il manufatto. Per rallentare il deterioramento chimico e antropico (cioè l’alterazione dello stato di conservazione di un bene a causa della collocazione impropria di elementi tecnologici), le fatture originali verranno trattate con un composto protettivo. A subire un intervento di sostituzione o di restauro anche i vetri e il braccio portante, così che la lanterna possa essere riposizionata e servire da template per i restauri successivi di tutti gli elementi di illuminazione nel Cannocchiale.
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