Cresce la preoccupazione per i nuovi casi di Covid-19 scoppiati all’interno del campo rom di Scampia. In totale attualmente sono sei, anche se un numero considerevole di tamponi ha dato esito negativo, facendo scongiurare il peggio. Tutto è iniziato quando una diciassettenne incinta di origini rumene era stata visitata per esami di routine presso l’ospedale Giuseppe Moscati di Aversa: qui era stata sottoposta a tampone laringo-faringeo come da prassi, risultando positiva al virus del Sars-Cov-2. Subito era partito il tracciamento dei contatti che la giovane donna aveva avuto negli ultimi giorni. Immediatamente sono stati effettuati i tamponi sui familiari della giovane, tutti residenti all’interno di uno stesso stabile situato all’interno del campo nomadi che si trova a ridosso della Circumvallazione esterna, tra Secondigliano-Scampa e Arzano.
I primi test effettuati avevano dato esito positivo nei confronti del compagno della giovane donna e di uno zio, facendo salire inizialmente a tre il numero di persone contagiate. Successivamente sono state condotte ulteriori verifiche sullo stato di salute della popolazione nomade: sugli undici tamponi effettuati nei giorni scorsi, altri tre individui sono risultati positivi al test, per un totale di sei persone infettate dal virus. L’allerta da parte delle autorità sanitarie dell’Asl Napoli 1 resta comunque alta. Nella giornata di ieri è stata infatti inviata un’equipe medica per eseguire ulteriori test sulla popolazione residente all’interno del campo rom: i ventinove tamponi effettuati ieri risultano per fortuna tutti negativi. In queste ore vige il divieto di entrata e di uscita dall’area mentre una task force di volontari della protezione civile e di assistenti sociali presidia l’intera area, fornendo beni di prima necessità e medicinali a chi ne ha bisogno.
Dei sei contagi registrati a Scampia, cinque sarebbero asintomatici, tra questi c’è anche un bambino di sei anni. Diverse invece le condizioni di salute della donna, la quale è stata trasportata con febbre alta dal nosocomio aversano al Policlinico “Federico II” di Napoli, dove è stato allestito un reparto specializzato per la cura e l’accoglienza di donne incinte contagiate dal Covid-19. Per ora le sue condizioni di salute non sembrerebbero destare particolari preoccupazioni, mentre il bambino che porta in grembo è sotto lo stretto controllo dei medici.
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