Una vasta operazione anti droga dei carabinieri del comando provinciale di Salerno si è svolta alle prime ore di questa mattina. Oltre al comando di Salerno, l’operazione ha coinvolto i militari dell’Arma delle province di Avellino e Firenze, che hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale salernitano su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Ad essere raggiunti dal provvedimento del Gip e sottoposti alle indagini preliminari dei carabinieri, sono 26 soggetti, tutti responsabili e accusati, a vario titolo, dei seguenti reati: associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso; detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; detenzione e porto abusivo di arma; sostituzione di persona; uso di atto falso; falsità ideologica; favoreggiamento personale; ricettazione; minaccia e danneggiamento seguito da incendi. Al blitz hanno dato il loro supporto il settimo nucleo elicotteri di Pontecagnano e il nucleo cinofili di Sarno.
Alcuni giorni fa, un’altra vasta operazione anti droga dei carabinieri di Salerno, ha portato, invece, all’arresto di 38 persone, comprendenti l’intera gerarchia di un’organizzazione criminale dedita alla droga, dai capi fino ai pusher. Tra i piani alti troviamo il nome di Ciro Persico che, dal carcere, secondo le indagini, sarebbe riuscito a gestire i propri affari con gli stupefacenti insieme al fratello Antonio e alla moglie Carmela Barone. Le sue conversazioni, intercettate dai militari dell’Arma di Salerno, hanno rimpinguato il fascicolo dell’indagine, rivelandosi cruciali per l’arresto. I carabinieri, coordinati dal maggiore Castellari e dal capitano Semboloni, hanno fatto luce su un’organizzazione che riusciva a trarre un profitto anche di 4mila euro al giorno. Cifre da capogiro per il mercato degli stupefacenti, gestito, sempre secondo gli inquirenti, in prima persona da Ciro Persico, attivo nella città di Salerno. Proprio nel centro storico, in via Masuccio Salernitano, a pochi passi dal lungomare Trieste, il gruppo aveva anche un deposito.
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